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12 Marzo 2014

Piano casa promosso con riserva da Anci, Confedilizia lo rimanda a settembre

di Redazione

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''Riteniamo il passaggio sulla cedolare secca e sull'Irpef, il cosiddetto pacchetto fiscale del piano casa, interessante e sufficiente come primo approccio al problema''.

 

E' quanto afferma Alessandro Bolis, responsabile Anci per le politiche per la casa.

 

''Preoccupa però il rinvio a decreti successivi per tutte le questioni relative alle alienazioni e al recupero degli alloggi pubblici, che non sarebbero comprese nella fase regolamentare di questo stesso decreto: un tema, questo, che rischia di minare un servizio sociale di alto livello quale quello della fornitura di alloggi pubblici''.

 

''Giudizio positivo - prosegue Bolis - anche per quanto riguarda i fondi di sostegno all'affitto e per la cosiddetta morosità incolpevole, anche se ci sarebbe piaciuto vedere che le citta' ad alta densità abitativa fossero messe in grado di utilizzare da subito i fondi, che invece seguiranno una trafila che rischia di non portare l'immediato sollievo necessario''. '

 

Infine - conclude Bolis preannunciando una prossima convocazione della consulta casa Anci per analizzare il provvedimento - emerge un discreto stanziamento di fondi per il quale ci riserviamo di ragionare successivamente con i gruppi parlamentari per tutelare gli interessi dei territori e per far comprendere appieno quanto le politiche abitative siano oggi una emergenza sociale''.

 

Più tiepida, invece, la reazione di Confedilizia.

 

La riduzione della tassazione sulla cedolare secca è un segnale importante, del quale va dato atto al governo – ha dichiarato il presidente dell'associazione di costruttori, Corrado Sforza Fogliani – ma questa misura non crediamo possa bastare a capovolgere la tendenza del momento, che peggiora ad ogni rilevazione”.

 

Per l’emergenza abitativa, e soprattutto per prevenirla piuttosto che per curarla, sarebbe certo stato meglio incrementare i finanziamenti per tornare ad una redditività dell’affitto (oggi contenuti in 148 milioni in tutto) piuttosto che stabilire stanziamenti per nuove costruzioni – che verranno pronte tra anni e anni – o il riattamento di immobili pubblici o parapubblici per una somma quasi dieci volte superiore”, ha aggiunto Sforza Fogliani.

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