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1 Dicembre 2022

Macquarie AM: Outlook 2023, sfide complesse per l'economia globale

di red

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Con l'allentamento delle pressioni sulla catena di approvvigionamento e l'indebolimento della domanda aggregata, nel corso del 2023 l'inflazione dovrebbe moderarsi, pur rimanendo al di sopra degli obiettivi delle banche centrali, pari a circa il 2%. 

È quanto emerge dall’Outlook 2023 pubblicato da Macquarie Asset Management secondo cui gli Stati Uniti entreranno in recessione nel primo semestre del 2023, dopo il Regno Unito e l'Europa; tuttavia, queste recessioni si dovrebbero concludere entro la metà del 2023 e i paesi industrializzati potrebbero assistere a una ripresa sincronizzata verso la fine dell'anno.

La sicurezza energetica continuerà a essere un tema dominante per l'anno a venire. Macquarie Asset Management prevede che, sebbene l'Europa possa disporre di risorse sufficienti per superare l'inverno grazie all'aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto e alla dipendenza da altre fonti di combustibile, la sfida più grande si presenterà l’anno prossimo. L'asset manager ritiene inoltre che le ultime tensioni sui mercati energetici potrebbero accelerare la transizione verso un sistema energetico a basse emissioni di carbonio.

Macquarie Asset Management mantiene cautela nei confronti dei titoli azionari a causa dei rischi legati agli utili e prevede un calo dei mercati azionari a causa delle condizioni di recessione del mondo sviluppato. L'asset manager vede opportunità nel giocare su temi chiave come la deglobalizzazione e l'on-shoring, con le imprese di costruzione e ingegneria, le ferrovie e le aziende di beni di consumo voluttuari che ne diventano i principali beneficiari.

I rendimenti obbligazionari sono aumentati notevolmente nel 2022, offrendo valutazioni interessanti e forti livelli di protezione per gli investitori nei mercati investment grade, high yield e sovrani del mondo sviluppato. Tuttavia, secondo Macquarie Asset Management, è giustificata una posizione difensiva, dato il potenziale di recessione e inflazione che potrebbe compromettere il brillante inizio del 2023.

Nell'ambito degli asset reali, nel 2022 le infrastrutture hanno guadagnato consensi tra gli investitori istituzionali grazie alla natura difensiva e legata all'inflazione dei loro flussi di cassa. In quello che si prevede sarà un contesto macroeconomico difficile e volatile nel 2023, è probabile che gli investitori continuino ad essere attratti da investimenti azionari difensivi, con rendimenti elevati e che offrano protezione dall'inflazione. Le infrastrutture hanno tutte queste caratteristiche.

Ben Way, Group Head di Macquarie Asset Management: "Il 2022 è stato difficile da molti punti di vista: inflazione globale, fine della politica monetaria agevolata, interruzioni della catena di approvvigionamento e una guerra immotivata che, tra l'altro, ha spinto l'Europa a privilegiare l'approvvigionamento energetico rispetto alla transizione energetica. Questi eventi hanno portato i mercati globali a una fase al ribasso e le sfide che hanno presentato permangono anche nel 2023. Sulla base della nostra esperienza e delle opinioni dei nostri esperti rimaniamo ostinatamente ottimisti. L'economia globale deve affrontare sfide diverse e complesse, ma noi possiamo svolgere un ruolo chiave nel presentare ai nostri clienti opportunità che genereranno un impatto positivo per tutti. Quando volatilità e incertezza abbondano e il costo del capitale non è pari a zero, è particolarmente importante essere un investitore attivo".

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