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6 Novembre 2017

Fimaa: Veneto in timida ripresa (Report)

di J.B.

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Nuove strategie per gli agenti immobiliari, per far fronte all’invecchiamento della popolazione, i cambiamenti negli stili di vita, la nuova composizione di redditi e nuclei familiari rispetto a vent’anni fa.

Questi i punti principali del convegno Re evolution, organizzato da Fimaa-Confcommercio Veneto, che ha offerto occasioni di confronto e dibattito sui maggiori temi d’interesse per la categoria, dall’analisi del mercato all’evoluzione della figura dell’agente immobiliare.

Seppure con performance lontane dal periodo pre-crisi, anche in Veneto il settore immobiliare sta mostrando timidi segnali di ripresa: secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, nel 2016 c’è stato un aumento delle transazioni per le abitazioni (comprese le vendite di quote abitative e gli immobili ereditati) pari al 22,96% rispetto all’anno precedente. Le unità abitative compravendute nella regione, in termini assoluti, sono state di 48.602, pari all’1,85% dello stock immobiliare abitativo. La provincia con il maggiore aumento di transazioni è quella di Treviso, con un +31,06% rispetto al 2015, quella con il minor numero di transazioni, con una quota del 4,24% dell’intero mercato annuale della regione, è Rovigo. I mercati più vivaci sono quelli di Venezia, Verona e Padova, che da soli rappresentano circa il 75% di questo tipo di mercato.

Le prospettive tracciate nel convegno di Fimaa-Confcommercio sono di un’ulteriore crescita nel 2017, ma con caratteristiche diverse rispetto agli anni precedenti.

Se il mercato abitativo principale è in timida crescita, quello delle abitazioni turistiche in Veneto è stabile, come emerge dall’Osservatorio Immobiliare Turistico di Fimaa-Confcommercio realizzato in collaborazione con la Società di studi economici Nomisma: prezzi in calo dell’11% rispetto al 2013 sul fronte delle compravendite, senza variazioni su quello delle locazioni. Nella classifica delle case-vacanza con i più alti prezzi massimi di compravendita, Cortina è al 6° posto in Italia, con una punta di 10.900 euro al metro quadro. Il calo dei prezzi di compravendita per gli immobili turistici in Veneto è stato, dal 2016 al 2017, dell’1,8% per le località di mare e dell’1,4% per quelle di lago e montagna.

Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa-Confcommercio: “I segnali del mercato sono incoraggianti, ma per far ripartire davvero l’economia e l’immobiliare serve più incisività, a partire dalla riduzione della spesa pubblica improduttiva per poter allentare la pressione fiscale su imprese e famiglie. Negli ultimi dieci anni le dinamiche del comparto immobiliare sono radicalmente cambiate; si è passati dal mercato di richiesta a quello di offerta divenuto, nel contempo, mercato di scambio e di sostituzione. In questo scenario, complicato anche da dinamiche economiche altalenanti, gli operatori hanno il dovere di prestare maggiore attenzione alla qualità dei servizi da proporre, per competere adeguatamente nel mercato”.

Serafino Magistro, presidente di Fimaa-Confcommercio Veneto: “Abbiamo imboccato la strada della ripresa, ma è una crescita ancora modesta. Tante famiglie non la percepiscono ancora e l’imposizione fiscale sugli immobili adottata negli ultimi anni non contribuisce alla ripresa del mercato: occorrono interventi politici decisivi per dare più fiducia alle famiglie, che nel frattempo hanno dovuto adeguare gli stili di vita alla contingenza economica e sociale. Il risultato è che le case richieste hanno già, e avranno sempre più, dimensioni più piccole a parità di abitanti per singole abitazioni, la distribuzione degli spazi sarà più razionale con zone di ‘telelavoro’, ed è già in atto un incremento percentuale di nude proprietà, usufrutti, diritti di abitazione rispetto a piene proprietà”.


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