DoValue chiude il primo semestre 2023 con un utile netto di 4,3 milioni, in calo rispetto ai 22,3 milioni dello stesso semestre del 2022.
L'utile netto, escluse le voci non ricorrenti, cala a 16,9 milioni da 23,3 milioni (-27,6%). Le voci non ricorrenti per il primo semestre 2023 si riferiscono principalmente ad accantonamenti per esuberi per circa 10,7 milioni relativi soprattutto alla spagnola Sareb.
L'Ebitda, incluse le voci non ricorrenti, è diminuito del 4,6% a 79,9 milioni da 83,7 milioni. I ricavi del servicing, pari a 203 milioni nel semestre, mostrano una flessione del 17,6% trainata principalmente dalla performance negativa della regione iberica e dal rallentamento dell'attività in Italia (-21,1%), parzialmente compensata da una performance relativamente più solida nella regione ellenica (+10,6%).
Il portafoglio gestito lordo a fine giugno era di 120,8 miliardi con un calo del 21,8% su base annua per l'uscita del portafoglio Sareb in Spagna.
Nel semestre il gruppo doValue si è aggiudicato circa 4,5 miliardi di nuovi asset in gestione. Questi nuovi mandati riguardano il mercato italiano, la regione ellenica e iberica, con un contributo di 900 milioni per i primi due e di 700 milioni per il secondo. Riguardo all'Italia la a maggior parte è legato ai portafogli Utp conferiti al Fondo Efesto.
DoValue prevede per i prossimi mesi che "le attuali condizioni macroeconomiche lasciano presagire una fase recessiva nei prossimi mesi: le difficoltà finanziarie che famiglie e imprese potrebbero incontrare a causa degli alti tassi di interesse e dell'inflazione sostenuta potrebbero portare a un aumento della produzione di Npe. La pipeline di potenziali mandati di servizio per il 2023-2024 in tutta l'Europa meridionale è attualmente stimata da doValue in circa 58 miliardi e, date le sfide macroeconomiche prevalenti, è probabile che continui a crescere nei prossimi trimestri".
