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Nel secondo trimestre del 2023, le nuove aperture di partite IVA hanno segnato una flessione: ne sono state aperte 118.215, registrando un calo del 6,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A riportarlo è il MEF.
La distribuzione per natura giuridica, continua il MEF, mostra che il 70% delle nuove aperture di partita Iva è stato effettuato da persone fisiche, il 22,6% da società di capitali, il 2,9% da società di persone; la quota dei "non residenti", essenzialmente costituiti da società di commercio online, e quella delle "altre forme giuridiche" rappresentano complessivamente il 4,5% del totale delle nuove aperture. Rispetto al secondo trimestre del 2022, la diminuzione di avviamenti è generalizzata, raggiungendo il 23,6% per le "altre forme giuridiche", mentre si assesta al 5,5% per le persone fisiche e le società di capitali.
Per quando riguarda la ripartizione territoriale, il 47,1% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21% al Centro e il 31,5% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell'anno scorso evidenzia che le flessioni maggiori si sono registrate nel Lazio (-20,5%), Basilicata (-15,9%) e Puglia (-10,8%). Le Marche (+3,5%) e la Lombardia (+1,7%) mostrano invece un aumento di aperture.
In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra il maggior numero di aperture di partite Iva, rappresentando il 18,8% del totale, seguito dalle attività professionali (17,8%) e dall'edilizia (10,4%). Rispetto al secondo trimestre del 2022, tra i settori principali i maggiori cali si registrano nell'agricoltura (-25,8%), nelle costruzioni (-11,3%) e nei servizi d'informazione (-10,1%). In controtendenza si registrano aumenti nei settori dell'istruzione (+10,6%), dell'alloggio e ristorazione (+5,8%) e dei servizi residuali (+2,6%).
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra una prevalenza della quota maschile, pari al 60,8%. Il 48,3% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni, il 31,2% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni e il 16,2% da soggetti nella fascia dai 51 ai 65 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, tutte le classi di età registrano diminuzioni di aperture: dal -8% della classe 51-65 anni al -4,5% della più giovane. Analizzando il Paese di nascita degli avvianti risulta che il 21,4% delle aperture è stato operato da un soggetto nato all'estero.
Nel periodo considerato, 56.663 soggetti hanno aderito al regime forfetario, rappresentando il 47,9% del totale delle nuove aperture, con una flessione del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
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