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17 Dicembre 2023

Borsa: I privati delistano e le partecipate statali arrivano al 30% di Piazza Affari

di Maurizio Cannone, Direttore Monitor

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Tempi sempre più duri per Piazza Affari. Mentre tra le aziende private e quotate il delisting è il tema più frequentato, le aziende partecipate a vario titolo dallo Stato sul listino diventano più pesanti e arrivano a un terzo del totale della capitalizzazione complessiva della piazza milanese. Una condizione che pone ulteriori interrogativi riguardo alle possibili privatizzazioni di cui si parla costantemente. Fare cassa con la vendita delle partecipate, anche se di una piccola parte, avrebbe infatti tra i potenziali effetti un calo della capitalizzazione complessiva di Piazza Affari. Fatto sta che lo Stato controlla indirettamente un terzo del listino attraverso le partecipate d'oro, attive nel settore energetico, finanziario, delle infrastrutture e della difesa. Al 1° dicembre 2023 le quotate pubbliche capitalizzavano 224,2 miliardi di euro, il 30,28% dei 740,4 miliardi di tutta la Borsa Italiana, con Enel ed Eni ai primi due posti del listino.

 

Lo registra la quinta edizione del "Rapporto sui bilanci delle Società partecipate dallo Stato" realizzato dal Centro Studi CoMar.

 

Le società quotate detenute dal Tesoro sono 13: Banca MPS, Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Leonardo, Italgas, Poste Italiane, Rai Way, Saipem, Snam, STMicroelectronics, Terna. A queste, se ne aggiungono altre 6, per strumenti finanziari quotati, con Amco, Invitalia, Cdp, Ferrovie dello Stato Italiane, Rai, Sace.

 

Per quattro società quotate, la percentuale di partecipazione dello Stato (considerando anche Cdp) è superiore al 50%: Enav (53,3%), Fincantieri (71,3%), Poste Italiane (64,7%), Raiway (65%). Le partecipazioni minori si hanno per Enel (23,6%), STMicroelectronics (28,2%), Terna (29,8%), Eni (32,3%), Leonardo (30,2%), Snam (31,3%).

 

Si nota che tra il 1° gennaio e il 1° dicembre 2023, la capitalizzazione delle 13 Partecipate statali è cresciuta di 32,6 miliardi, ovvero del 16,8% (andamento inferiore al 18,3% di incremento del valore complessivo di Borsa). I maggiori incrementi, negli ultimi undici mesi, sono stati, nell'ordine, di: Leonardo (+77,3%), Banca MPS (+53,1%), Saipem (+32,8%), Enel (+28,7%); risultati meno positivi per Enav (-17,6%), Raiway (-9,2%), Italgas (-1,8%).

 

Se si calcola la quota detenuta dallo Stato in ognuna delle 13 Partecipate quotate e la capitalizzazione di ciascuna di queste, al 1° dicembre 2023, il valore complessivo delle azioni di proprietà pubblica risulterebbe pari a 69 miliardi di euro.

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