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Il mercato del risparmio gestito chiude il 2022 con circa 2.211 miliardi di patrimonio, equamente ripartito fra gestioni collettive (1.160 miliardi) e gestioni di portafoglio (1.051 miliardi) e più in dettaglio fra Fondi aperti (1.075 miliardi) e gestioni istituzionali (907 miliardi) quali fondi pensione (102 miliardi) e compagnie di assicurazione (663 miliardi). L'industria ha messo a segno nel corso dell'anno 14,8 miliardi di euro di raccolta netta, di cui la metà (7,4 miliardi di euro) nel 4° trimestre.
È quanto emerge dalla mappa trimestrale del risparmio gestito relativa al quarto trimestre, presentata da Alessandro Rota, direttore dell'Ufficio Studi di Assogestioni.
Guardando alla categoria dei fondi aperti, il patrimonio è aumentato da 1.067 miliardi di euro a 1.075 miliardi (49% del totae), a seguito di deflussi per 1,5 miliardi più che compensati da un effetto mercato positivo (oltre 10 miliardi di euro).
Guardando alla tipologia dei fondi, i fondi di diritto italiano hanno catalizzato la raccolta (+600 milioni), mentre il nutrito drappello dei fondi esteri ha chiuso la raccolta con -2,5 miliardi.
Guardando ai canali di distribuzione, le banche e le reti di consulenti finanziari hanno performato meglio nell'arco dell'anno, che se nel quarto trimestre i consulenti hanno fatto meglio anche delle banche.
La mappa mostra anche che i fondi aperti di diritto italiano hanno raccolto +559 mln euro tra ottobre e dicembre, mentre da quelli di diritto estero sono fuoriusciti circa 2 miliardi euro. Tuttavia, nell'intero anno i primi sono rimasti sostanzialmente invariati (-7 mln), mentre i prodotti esteri hanno messo a segno +8,5 miliardi euro di nuove sottoscrizioni.
Per quanto riguarda i fondi chiusi, la raccolta netta è stata pari a +1,7 miliardi euro nel 4° trimestre e +6,4 miliardi euro nell'intero anno. I fondi PIR compliant mostrano un patrimonio promosso complessivo di 18,89 miliardi euro, di cui 17,44 miliardi di PIR ordinari e 1,44 miliardi di PIR alternativi, con una raccolta netta complessiva in negativo per 377 mln nel trimestre.
Sul fronte delle gestioni di portafoglio, gli ultimi tre mesi del 2022 hanno visto una raccolta netta positiva per 7,1 miliardi euro, trainata dalle gestioni retail (+1,3 miliardi), dalle gestioni di patrimoni previdenziali (+2,3 miliardi) e dalle altre gestioni (+3,9 miliardi).
Complessivamente le gestioni di portafoglio chiudono l'anno a -95 milioni euro, frutto del saldo tra i +6,6 miliardi delle GP retail e i -6,7 miliardi delle gestioni istituzionali.
Alessandro Rota, direttore dell'Ufficio Studi di Assogestioni: "Allargando lo sguardo all'intero 2022 si può vedere una buona tenuta della raccolta netta, poiché i pensanti cali di mercato registrati soprattutto nella prima parte dell'anno, con punte del -7% ne secondo trimestre, sono stati compensati da una relativa stabilità della raccolta netta, seppur virata in negativo nella seconda parte dell'anno. E grazie all'ottimo dato di raccolta del primo trimestre, la raccolta dell'anno di ferma a +8,5 miliardi di euro.
Un risultato che appare modesto se confrontato con i numeri complessivi del mercato, ma che appare significativo se confrontato con i dati di raccolta dei precedenti periodi di crisi come il 2007-2008 quando la raccolta divenne negativa per quasi 200 miliardi di euro o il 2011, durante la crisi del debito, quando la raccolta scende di oltre 30 miliardi di euro".
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