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7 Aprile 2022

Arcadis: costi costruzione, +10% a Milano e Roma nel 2021 (Report)

di E.I.

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Londra al primo posto, seguita da Ginevra e Oslo. Questo il podio del rapporto internazionale stilato da Arcadis sulla base di uno studio comparativo dei costi di costruzione globali. Milano e Roma restano a metà classifica perdendo 6 posizioni ciascuna ma rivelando un aumento dei costi di costruzione pari al 10% nell’ultimo anno. La discesa in classifica significa dunque che l’incremento dei costi è stato meno veloce e meno forte rispetto a quello registrato da molte delle città americane, ad esempio, che hanno scalato la classifica aiutate anche dall'apprezzamento del dollaro, cresciuto in media del 5% in più rispetto alla maggior parte delle valute. Tendenze al rialzo anche in UK e Germania. Le ultime posizioni sono occupate da città asiatiche e indiane.

Lo studio di Arcadis mostra come i mercati occidentali registrino aumenti dei costi di costruzione a doppia cifra. In generale, le cause vanno ricercate in una combinazione di fattori tra cui l'aumento dei costi dell'energia, la carenza di materiali e la disponibilità di manodopera insieme all'elevata domanda settoriale, in particolare residenziale e industriale. 

In Italia il divario tra domanda e offerta ha trainato la ripresa, superando quella francese e tedesca, complici i vari bonus per le ristrutturazioni. 

In Asia, invece, il quadro è misto, con costi che sono rimasti in gran parte stabili, eccezione fatta per Singapore, dove le difficoltà di accesso al lavoro hanno generato alti livelli di inflazione. In Australia e nel Medio Oriente, d'altra parte, la domanda non è stata all'altezza delle aspettative, il mercato è diventato più competitivo e una parte significativa dei costi è stata assorbita dalla catena di approvvigionamento. Questo ha fatto sì che località come Melbourne e Sydney scendessero di 10 posizioni nella classifica 2022.     

Prodotti e soluzioni digitali risultano fondamentali per affrontare la scarsità di risorse e ridurre gli sprechi, così come lo è l’attenzione all'intero ciclo di vita di un progetto rispetto al costo dei ritorni a breve termine. A questo proposito, nel settore edile sarà il design che più probabilmente subirà un processo di efficientamento e guiderà i prossimi investimenti in soluzioni innovative.

Massimiliano Pulice, Amministratore Delegato di Arcadis Italia: “L'analisi di Arcadis è stata condotta prima dell’inizio della guerra in Ucraina, che continuerà ad impattare su carenze di materiali e idrocarburi, portando ripercussioni significative sui mercati globali delle materie prime e dell'energia, e una maggiore incertezza globale. Questo rapporto esamina l'edilizia di tutto il mondo rivelando come strategie governative sul COVID-19 diverse, siano correlate a ritmi diversi di recupero e l’Italia ben si posizione in questa cornice, mostrando un buon tasso di recupero e un mercato dell’edilizia che è tornato a crescere in modo sano e sostenibile, anche grazie ai piani del Governo. La sostenibilità, inoltre resta in cima all’agenda, le aziende devono adottare un approccio all'uso dei materiali basato sul concetto del "less is more" ponendo maggiore attenzione agli aspetti economici della progettazione e ai principi dell'economia circolare che contribuiranno a ridurre i costi e facilitare il conseguimento di obiettivi di sostenibilità sul più lungo periodo. Seppur le condizioni di mercato incombenti non siano sfavorevoli, crediamo che queste sfide presentino più che mai al nostro settore una grande opportunità per portare avanti l'innovazione e consolidare la convinzione di poter fare di più con meno, riducendo così il nostro impatto e la dipendenza dalle risorse e dall'ambiente”. 

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