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La presidente in carica di Assoimmobiliare Silvia Rovere ha presentato al consiglio generale dell’associazione il programma e i rappresentanti per il suo secondo mandato, 2020-2023. Non risultando ad oggi candidature alternative, ecco la lista dei rappresentanti effettivi per il prossimo triennio:
Vice presidenti Davide Albertini Petroni (Direttore Generale di Risanamento S.p.A.), Giuseppe Amitrano (CEO di GVA Redilco e CEO di Sigest), Paolo Bottelli (CEO di Kryalos SGR S.p.A.), Aldo Mazzocco (CEO e Direttore Generale di Generali Real Estate S.p.A.), Paola Ricciardi (Country Managing Director Duff & Phelps), Marco Sangiorgio (Direttore Generale CDP Investimenti SGR) e Riccardo Serrini (CEO del Gruppo Prelios e CEO di Prelios Credit Servicing).
I presidenti degli 11 comitati tecnici:
1. Vincenzo Albanese (Presidente Sigest), Presidente del Comitato Residenza
2. Alexei Dal Pastro (Amministratore Delegato Italia di Covivio), Presidente del Comitato Rigenerazione urbana
3. Marco De Vincenzi (CFO Klepierre Management Italia), Presidente del Comitato Retail
4. Fulvio di Giglio (CFO COIMA RES), Comitato Intermediari e società vigilate
5. Roberto Fraticelli (Head of Italy Eurocommercial Properties), Presidente del Comitato Rapporti con istituzioni e associazioni internazionali
6. Stefano Keller (Managing Director LFPI), Presidente del Comitato Turismo e ospitalità
7. Micaela Musso (Direttore Generale Abaco Team), Presidente del Comitato Servizi immobiliari
8. Marco Plazzotta (Head of Real Estate South Europe presso Credit Suisse), Presidente del Comitato Rapporti con investitori istituzionali
9. Daniele Pronestì (Investment & Asset Manager CDP Immobiliare), Presidente del Comitato Economia circolare
10. Emanuela Recchi (Presidente Recchi Engineering), Presidente del Comitato Innovazione
11. Roberto Schiavelli (Direttore Legale Societario DeA Capital Real Estate Sgr), Presidente del Comitato Normativo.
Nell’ambito del Comitato Normativo sono costituiti il Tavolo Fiscale, coordinato da Luca Lucaroni (Direttore finanziario Eurocommercial Properties), e il Tavolo Urbanistica coordinato da Guido Inzaghi (Socio e co-fondatore dello studio legale Belvedere Inzaghi & Partners).
Silvia Rovere: “I temi chiave del triennio saranno la rigenerazione urbana, la transizione ecologica del patrimonio edilizio, l’ampliamento dell’offerta residenziale in locazione, il rilancio dell’immobiliare dedicato alla ricettività turistica e al retail così fortemente impattati dalla crisi Covid-19, l’attrazione di un maggior numero di investitori istituzionali, anche esteri, l’innovazione e la digitalizzazione del settore real estate.
Rovere ha sottolineato come le iniziative di rigenerazione urbana e di riqualificazione del patrimonio edilizio, in particolare, possano rispondere in maniera efficace agli obiettivi di transizione ecologica, transizione digitale, inclusione e sostenibilità sociale che l’Unione europea si è data. Si tratta di iniziative che hanno le caratteristiche per entrare nei documenti di proposta che il Governo italiano presenterà in Europa per accedere alle risorse finanziarie del Recovery Fund.
Il settore immobiliare ha storicamente dato un contributo importante alla crescita economica dei singoli Paesi, dimostrando come non possa esserci una ripresa dei consumi e degli investimenti senza il contributo decisivo del real estate. Favorire lo sviluppo di interventi su grande scala, come quelli di rigenerazione urbana, attiva altre filiere (dall’industria manifatturiera, alle costruzioni, all’impiantistica), alimentando la domanda interna, garantendo liquidità all’economia reale delle piccole e medie imprese e creando lavoro – tutti elementi cruciali per il rilancio dell’economia.
Accedere alle ingenti risorse messe a disposizione dal Recovery Fund europeo è una priorità per l’Italia e al contempo rappresenta un’occasione unica per avviare un programma di riqualificazione e rigenerazione del patrimonio edilizio italiano, che risulta per oltre il 50% non adeguato dal punto di vista sia strutturale-sismico sia impiantisco (anche perché risalente in larga parte a prima degli anni ’70) e responsabile del 40% dei consumi energetici e del 36% delle emissioni.
Il settore immobiliare può quindi giocare un ruolo cruciale nella transizione ecologica e nel rilancio dell’economia ma è urgente intervenire per rimuovere gli ostacoli, prevalentemente di natura fiscale, che disincentivano gli investimenti da parte di investitori istituzionali, anche internazionali, nel nostro Paese. Occorre dunque una politica complessiva che stimoli gli investimenti con incentivi mirati e, soprattutto, caratterizzata da chiarezza e certezza delle regole.
Occorre adottare una visione ampia della rigenerazione urbana, dell’ammodernamento tecnologico e dell’efficientemente energetico degli edifici, che vada oltre quei provvedimenti – quali l’ecobonus – rivolti fin qui solo alle abitazioni delle famiglie e destinati a interventi con una soglia molto bassa, in grado di attuare solo una micro-modernizzazione degli immobili, non sufficiente per incidere in misura significativa sulla riduzione delle emissioni. È necessario affiancare a questi provvedimenti anche incentivi per interventi su larga scala che includano i grandi edifici ad uso direzionale, gli ospedali, le scuole, i negozi, gli hotel e i fabbricati logistici e industriali, in larghissima parte di proprietà di imprese e investitori”.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Studentati e rigenerazione urbana, lo student housin
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