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01 Luglio 2025
Stanotte la Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento al decreto ‘agosto’ che impone di considerare come svolta in forma imprenditoriale la locazione breve di 4 appartamenti, con i conseguenti obblighi di tipo contabile e fiscale.
La norma, come spesso accade, è dettata da buone intenzioni, in questo caso portate avanti in particolare dal Ministro dei beni culturali, con il quale ci siamo confrontati: si vuole evitare che l’attività di locazione breve venga snaturata e che – come ha dichiarato il Ministro – ‘chi compra un condominio’ abbia lo stesso trattamento di un piccolo proprietario.
La nostra opinione è che non vi sia bisogno di una norma. Sono le regole generali del codice civile e del diritto tributario ad indicare quando un’attività debba considerarsi imprenditoriale, e l’amministrazione finanziaria le applica da decenni, con tutti gli strumenti per sanzionare chi ‘sgarra’. Tuttavia, se si intende (per la sola locazione, chissà perché) inserirle in un testo di legge, la strada più corretta sarebbe quella di ‘copiare e incollare’ ciò che ha scritto l’Agenzia delle entrate in un parere di poco più di un mese fa, il numero 278 del 26 agosto.
‘Al fine di considerare imprenditoriale l'attività di locazione – scrive l’Agenzia – si ritengono idonei alcuni elementi quali la fornitura, insieme alla messa a disposizione dell'abitazione, di servizi aggiuntivi che non presentano una necessaria connessione con le finalità residenziali degli immobili, quali, ad esempio, la somministrazione dei pasti, la messa a disposizione di auto o altri mezzi a noleggio, o l'offerta di guide turistiche o di altri servizi collaterali, per la cui fornitura si può presupporre l'esistenza di una organizzazione imprenditoriale, nonché la presenza di personale dipendente, l'impiego di un vero e proprio ufficio, l'utilizzo di un'organizzazione di mezzi e risorse umane e l'impiego di altri possibili fattori produttivi’.
Queste – da sempre – sono le caratteristiche di un’attività imprenditoriale, nella specie nel settore delle locazioni. Se l’intento è quello di esplicitarle per rendere più chiara la normativa, le si trasferisca in un testo di legge. Altrimenti, il risultato di una norma mal calibrata sarà quello di sempre: alimentare elusioni e sommerso, in questo caso in un comparto, quello degli affitti brevi, che non riguarda solo i turisti, ma anche lavoratori, studenti, parenti di persone ricoverate. È questo che si vuole?
P.S. Siamo sicuri che sia questa l’urgenza nel comparto degli affitti brevi, tanto da modificare in piena notte un decreto-legge ‘per il sostegno e il rilancio dell’economia’? A noi sembra, invece, che l’urgenza sia quella di dare un aiuto a proprietari senza redditi per mancanza di inquilini e ai quali non è stato risparmiato neppure l’obbligo di pagare la patrimoniale Imu.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Studentati e rigenerazione urbana, lo student housin
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