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17 Dicembre 2019

Oice, a novembre il valore dei bandi perde il 33,5%

di G.I.

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Prosegue la spinta al ribasso, ormai in atto dal mese di giugno, del mercato pubblico della progettazione. A novembre, secondo i dati dell'osservatorio Oice/Informatel, sono state bandite 232 gare, con un valore di 28,6 milioni, il valore più basso dell'anno.

Rispetto a ottobre il numero delle gare cala del 15,3% e il valore dell'1,4 per cento mentre su novembre 2018 il numero cresce del 14,9% ma il valore crolla del 33,5 per cento. Sempre per i bandi di sola progettazione gli undici mesi del 2019 si chiudono con un valore complessivo di 510 milioni, in flessione del 3,9% sul 2018, e con un numero di 2.603 gare, in perdita dell'8,5%.

Da rilevare che il calo nel valore è dovuto interamente ai bandi di minore importo: infatti i bandi sopra soglia si mantengono a +19,3% nel numero e a +2,6% nel valore, mentre le gare sotto soglia crollano, -15% e -18,7 per cento.

Se la progettazione pura segue una linea al ribasso, il mercato di tutti i servizi di ingegneria e architettura negli undici mesi del 2019, pur rallentando, mostra ancora andamenti del valore in crescita, infatti le gare pubblicate sono state 5.250 con un valore di 1.326,8 milioni. Rispetto ai primi undici mesi del 2018 il numero perde l'1,3% ma il valore cresce del 23,5%. 

Gabriele Scicolone, presidente Oice:"Per il sesto mese assistiamo alla discesa dei servizi di progettazione pura. E' un dato allarmante, da giugno a novembre si è perso il 32,6% del valore messo in gara, l'allarme viene in parte attenuato dalla forte crescita di tutto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura. Assistiamo però preoccupati alla crescita del numero degli appalti integrati, +39,4% nel 2019. E' questo uno degli effetti delle modifiche dello sblocca cantieri che ha inserito un vulnus al principio della centralità del progetto esecutivo, fortunatamente limitato nel tempo, ma sul quale chiediamo al Governo di riflettere per non perpetuare errori di questo tipo anche nel regolamento del codice, sul quale si sta lavorando in queste settimane. Ci sarà molto da fare per arrivare a uno schema che funzioni, ma è certo che si dovrà incidere con forza su alcuni problemi irrisolti: dall'attivazione degli accordi quadro, con un obbligo minimo per ogni anno, alla limitazione dei massimali delle polizze r.c. professionali, divenute elementi di selezione del mercato molto più ficcanti che non il fatturato, al rispetto del principio dell'equo compenso, al problema dei tempi di aggiudicazione e dei ritardati pagamenti, non più tollerabili". 

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