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Veneto Banca lancia l'allarme
di M.M.
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Nonostante gli annunci, non sembra per niente concluso il salvataggio delle banche venete.
Questa la comunicazione appena battuta da Veneto Banca:
Veneto Banca ha preso atto che, nell’assenza di una risposta formale alla propria dichiarazione di interesse ad accedere alla ricapitalizzazione precauzionale presentata al MEF, ieri, 23 giugno 2017 che:
1-la Banca Centrale Europea - con cui in questo periodo sono continuate le interlocuzioni - ha deciso che la Banca è a rischio di dissesto, attivando il processo previsto dall’art. 19 e seguenti del d.lgs. 180/2015 e dall’art. 18 Regolamento UE 806/2014;
2- il Single Resolution Board, a sua volta, ha ritenuto che la procedura di liquidazione coatta amministrativa prevista dalla legge italiana consenta di proteggere adeguatamente i depositanti, gli investitori e i clienti della Banca.
La soluzione della crisi è adesso nelle mani delle autorità italiane. Le ipotesi che sono allo studio delle autorità, e che nelle prossime ore si delineeranno compiutamente, consentiranno a tutti i clienti della Banca e delle società del Gruppo di continuare ad operare senza subire discontinuità nei servizi, tutelando al contempo depositanti e obbligazionisti senior.
Sulla stessa stabilità potranno contare tutti coloro che hanno ricevuto affidamenti dalla Banca e dalle società del Gruppo. Il consiglio di amministrazione, come da procedura, rimarrà a disposizione per gli adempimenti formali nei tempi di legge e rimette quindi ogni decisione sulla futura gestione dell’azienda nelle mani delle autorità e del governo, nella certezza che verrà assicurata la salvaguardia del patrimonio aziendale e del capitale umano del Gruppo e ripagata la fiducia dei clienti, mai venuta meno nonostante la pesante eredità delle passate gestioni.
Nella seduta straordinaria di ieri 23 giugno, il consiglio di amministrazione ha ripercorso l’attività svolta a partire dal suo insediamento l’8 agosto scorso per far fronte alla gravissima situazione aziendale del Gruppo. L’impegno profuso da tutta la struttura e da ogni singolo dipendente sono nella storia di questi dieci mesi. Ne sono testimonianza i rafforzamenti patrimoniali, l’azione di responsabilità contro i responsabili della gestione passata, le rigorose politiche gestionali introdotte, la riduzione dei costi operativi, il mantenimento del sostegno creditizio all’economia locale. Va poi sottolineata la particolare attenzione nei riguardi degli azionisti, resasi concreta attraverso l’Offerta Pubblica di Transazione e l’istituzione dei due fondi per gli azionisti disagiati, con l’obiettivo non soltanto di ridurre i rischi legali, ma soprattutto riaprire il dialogo con il territorio. Tutto ciò nell’ottica di un percorso che portasse, sulla base di un progetto di ristrutturazione denominato Tiepolo, alla nascita di una nuova Banca in grado di operare in modo efficiente e competitivo nell’interesse di tutti gli stakeholders.
Il consiglio di amministrazione ha riaffermato la validità del progetto messo a punto dal management e si è rammaricato che il tempo trascorso dalla sua messa a punto, e il conseguente deterioramento della situazione della Banca, abbiano reso impossibile reperire i fondi privati – che, a giudizio della Commissione Europea, erano necessari a coprire le perdite subite o probabili – impedendone così l’attuazione.
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