Ultime notizie
18 Ottobre 2023
03 Ottobre 2023
02 Ottobre 2023
28 Settembre 2023
27 Settembre 2023
15 Settembre 2023
12 Settembre 2023
11 Settembre 2023
07 Settembre 2023
06 Settembre 2023
30 Agosto 2023
04 Agosto 2023
26 Luglio 2023
24 Luglio 2019
Fidelity I., da Bce probabile nuovo taglio dei tassi
di Andrea Iannelli, Investment Director sull'obbligazionario, Ario Emami Nejad, Portfolio Manager Fixed Income e Rosie McMellin Portfolio Manager Fixed
Condividi:
Se all'inizio dell'anno è stato il turno della Fed di passare a una posizione più accomodante, nel secondo trimestre il testimone è passato alla BCE. Al forum annuale delle banche centrali di Sintra, Draghi ha trasmesso ancora una volta un messaggio forte al mercato, ovvero che la BCE è pronta ad agire e a fare di più se necessario, con la banca centrale che sta ancora combattendo con un'inflazione bassa e un contesto di crescita impegnativo nella zona euro.
I commenti di Draghi forse non sono uguali al discorso "Whatever it takes" del 2012, ma l’effetto è stato finora altrettanto significativo. Rimettendo all'ordine del giorno le prospettive di un maggiore allentamento, compresi i tagli dei tassi e un nuovo ciclo di Quantitative Easing e CSPP, il Presidente uscente della BCE ha aggiunto carburante al rally sia per i titoli di Stato che per i risky asset.
Le prossime riunioni della BCE del 25 luglio e di settembre saranno ora fondamentali per l'andamento dei mercati europei dei tassi e del credito.
Il nostro caso base rimane che un taglio dei tassi sia più probabile rispetto a un nuovo round di QE in questo frangente, e potrebbe essere annunciato già questa settimana, con il messaggio di una riduzione per molto più a lungo nel tempo che sarà ulteriormente rafforzato. Abbiamo dei dubbi sulle possibilità e sull'impatto di un QE 2.0. Non è ancora chiaro quando la BCE riavvierà effettivamente il programma QE, con diversi dati che verranno comunicati nei prossimi mesi che potrebbero rendere meno pressanti le argomentazioni a favore dell'acquisto di asset. Inoltre, anche se il programma QE dovesse essere riavviato, le sue dimensioni e la sua durata potrebbero deludere le aspettative.
Guardando all’Italia, essendo stati i BTP sostanzialmente neutrali nel corso del trimestre, verso la fine di giugno siamo passati a una posizione strutturalmente corta, espressa principalmente in BTP a 5 e 10 anni. Preferiamo rimanere cauti nell'invertire la nostra posizione nei confronti dell'Italia esclusivamente sulla base delle aspettative di QE. Il principale barometro del patrimonio italiano rimane a nostro avviso l'atteggiamento del Governo nei confronti delle finanze pubbliche, con le trattative sul bilancio che si profilano in autunno. Se le autorità italiane dovessero mostrare la volontà di scendere a compromessi con la Commissione, puntando a un disavanzo significativamente inferiore al 3%, ad esempio attraverso l'aumento dell'IVA e la graduale introduzione di tagli fiscali, allora i BTP potrebbero tornare a essere interessanti. D'altra parte, un governo italiano più rilassato dal punto di vista fiscale che si oppone ai suoi partner europei durante i negoziati non sarà accolto favorevolmente dai mercati, anche in caso di QE 2,0.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Student Housing: accordo per 800 nuovi
Notizie Correlate
Flash News
News
News
21 Novembre 2023
red
News
News
News
red
News
21 Novembre 2023
red
News
red
News
21 Novembre 2023
red
Video Correlati
09 Maggio 2024