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18 Novembre 2022

Tecnocasa, retail: tiene il segmento lusso

di E.I.

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Tengono i negozi di lusso che si stanno riposizionando in seguito alla liberazione degli spazi. Si segnalano, al contrario, difficoltà sul mass market e si contano diverse vetrine vuote in alcune città. Difficoltà anche per i piccoli negozi di abbigliamento di quartiere che resistono quando riescono a supportare l’attività fisica con quella online. 

È quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa sul comparto immobiliare legato ai negozi di abbigliamento.

Se le famiglie dovessero tagliare le spese a causa dei maggiori costi, potrebbero essere proprio le catene low-cost a soddisfare le nuove esigenze. 

Sugli accessori moda sono i negozi che puntano alla qualità e al design a prevalere.   

Al momento, le reti Tecnocasa e Tecnorete Immobili per l’Impresa segnalano una ripresa del comparto commerciale con richieste per avviare nuove attività, in particolare la ristorazione nella modalità di asporto e con seduta. I negozi di vicinato stanno tenendo. Gli effetti degli eventi bellici al momento non si vedono ma sicuramente l'aumento dei costi sta influendo sui livelli di canoni richiesti soprattutto nei primi anni. Nei casi in cui l'imprenditore dovesse eseguire dei lavori sull'immobile per adattarlo alla propria attività si chiedono dei canoni leggermente più contenuti nei primi anni. Le vie non di passaggio sono ancora in sofferenza anche se le attività di servizi che non necessitano di visibilità si inseriscono in queste strade. Laddove nelle vie non di passaggio è consentito un cambio d'uso in residenziale si procede in tal senso. 

Sul fronte previsionale i dati che arrivano dall’economia, in particolare dal settore industriale e dai consumi, danno speranza al settore degli immobili per l’impresa anche se la prudenza è d’obbligo alla luce del rincaro delle materie prime e dell’energia.

Articolato e complesso appare il futuro del segmento del retail, in attesa di capire sia gli effetti dello sblocco degli sfratti sia le modalità di riorganizzazione del settore caratterizzato da riposizionamenti di brand. Incombe sul retail l’andamento della pandemia che, nonostante l’allentamento delle restrizioni, potrebbe incidere sui flussi turistici e sulle presenze nei punti vendita.

Questo deporrebbe a favore della possibilità di stipulare contratti con formule più flessibili, come quelle che prevedono canoni di locazione più bassi nei primi anni di locazione per poi andare a regime in un momento successivo oppure canoni legati al fatturato. 

Terranno i negozi di prossimità, il canale online continuerà ad affiancare il punto vendita fisico come spazio in cui acquistare oppure solo come possibilità di confronto dei prezzi. Sembra però evidente che tra i consumatori è forte il desiderio dello shopping esperienziale. 

I prezzi e i canoni di locazione potranno ancora diminuire, ad eccezione delle top location. Continueranno a esserci interesse e opportunità per gli investitori che punteranno a rendimenti elevati.

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