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27 Ottobre 2023

Prevale la paura di chiedere un mutuo: richieste in calo nel II trimestre 2023

di red

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Le famiglie italiane hanno ancora paura a chiedere un mutuo per comprare una casa. Prevale il timore di non riuscire a pagare le rate, vista la situazione economica dettata dal calo del potere di acquisto e, soprattutto, dall’incertezza che emana dalla politica monetaria dettata dalla Banca centrale europea.

Se è vero che nell’ultima seduta del board di Francoforte è stato deciso di lasciare il tasso di riferimento fermo al 4,50%, è altrettanto vero che la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha gettato qualche ombra sul futuro sostenendo, da una parte, che l’inflazione nell’Ue resterà a livelli alti e, dall’altra, che non è escluso un ulteriore ritocco ai tassi in futuro.

Scenari tutti da verificare. I dati rilevati dalla Bussola Mutui CRIF dicono, però, che la contrazione del numero di compravendite immobiliari (-16% nel secondo trimestre 2023) abbinata a un minor ricorso al mutuo per l’acquisto della propria casa da parte di privati e famiglie (-20% nel secondo trimestre 2023) frenano in maniera decisa le erogazioni di nuovi mutui: -33,3% nel secondo trimestre 2023 e -29,9% nel primo semestre dell’anno.

Nel corso del terzo trimestre 2023, la crescita degli indici di riferimento Euribor iniziata nei primi mesi del 2022 è affiancata a un incremento importante degli indici IRS, aumento che riduce l’interesse per i mutui surroga che nel terzo trimestre arrivano a spiegare il 27% delle richieste sul canale online contro un 36% del primo trimestre.

Nel periodo da luglio a settembre, l’indice Euribor 3 mesi è cresciuto in maniera decisa, passando da un valore medio del 3,54% del mese di giugno a un 3,88% medio del mese di settembre. Parallelamente, l’indice IRS a 20 anni sullo stesso periodo è aumentato da una media del 2,90% al 3,19% accelerando ulteriormente la crescita a valle all’aumento del costo del denaro deciso dalla Bce a settembre e raggiungendo valori a metà ottobre superiori al 3,4%.

I mutui a tasso fisso continuano ad avere tassi inferiori rispetto ai mutui a tasso variabile. Per questo motivo, nel terzo trimestre 2023 circa il 96% delle preferenze dei consumatori sono andate in questa direzione, coerentemente con quanto già osservato nei primi due trimestri dell’anno.

Sui prossimi mesi, l’attesa proroga per il 2024 delle agevolazioni previste dal Fondo di Garanzia Prima Casa Consap e le nuove offerte mutuo dedicate al segmento under 36 – con tassi scontati per i giovani e durate sino a 40 anni – dovrebbero contribuire a sostenere la domanda di questo importante segmento di mercato, stabilizzando il suo peso sul totale delle richieste.

Nel secondo trimestre 2023, solo il 40,1% delle compravendite residenziali sono state assistite da mutuo, contro un 50,2% registrato nel corrispondente trimestre 2022.

Il prezzo/mq degli immobili oggetto di garanzia di mutuo ipotecario registra un nuovo incremento nel terzo trimestre 2023 e segna un +2,5% rispetto al terzo trimestre 2022.

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