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25 Novembre 2010
Gruppo Ligresti: Credit Suisse non resterà nel capitale
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- Federico Imbert, capo di Credit Suisse in Italia, non è intenzionato a svolgere un ruolo attivo nel futuro della holding del Gruppo Ligresti dopo le previste ricapitalizzazioni di Premafin e FonSai.
Lo scrive 'il Giornale', aggiungendo che l'ipotesi circola sul mercato in quanto la banca che garantirà l'aumento da 225 milioni di Premafin, in caso di inoptato, potrebbe salire fino al 20% nella holding.
Ma non sarà così: "questo era un dossier difficile - ha confidato in questi giorni il banchiere napoletano a chi gli sta più vicino - e noi l'abbiamo trasformata in un'operazione lineare, modificando una struttura originale che non era digeribile".
Proprio per questo nè Imbert nè Credit Suisse intendono fare di più: "non è il nostro mestiere e comunque si tratta di un'operazione di mercato, niente a che vedere con l'intervento su Fondiaria del 2002".
Quindi, il team che sta definendo l'operazione, in rampa di lancio prevedibilmente in aprile, si prepara a non conservare l'eventuale inoptato: "le azioni non resteranno in accollo alla banca, come succede sempre" anche perchè ci si aspetta che l'inoptato risulterà estremamente limitato.
E dopo aver fatto i primi conti, la quota che i Ligresti manterranno in FonSai dopo l'aumento da 460 milioni non calerà sotto il 41%, con un apporto di nuovo capitale nell'ordine de 100-110 milioni.
'Il Sole 24 Ore' scrive, inoltre, che Groupama sta ancora preparando il suo quesito alla Consob, con il quale intende sollecitare l'Autorità a dichiarare che l'ingresso in Premafin con il 17%, come non rilevante ai fini di un'opa, ma la Consob è stata più veloce: già da settimane avrebbe inviato una lista di richieste informative al gruppo francese e attende proprio in queste ore le risposte.
I quesiti riguardano diversi aspetti dell'operazione ma attengono soprattutto alle motivazioni.Il 16 ottobre a RE ITALY Meeting si è parlato di intelligenza artificiale al mattino e di Codice degli Appalti al pomerig
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