Consentire ai mediatori d'affari che sono stati cancellati dal REA a causa dei termini eccessivamente ristretti, di iscriversi nuovamente nel Registro entro il 31 dicembre 2026. Al momento, infatti, questi professionisti sono tenuti a frequentare nuovamente un corso di formazione e sostenere da capo l'esame di idoneità. È la richiesta che ha avanzato la FIMAA-Confcommercio nell'audizione che si è svolta questa mattina - nell'ambito dell'esame del decreto-legge Milleproroghe - di fronte alla Commissione Affari Costituzionali del Senato.
Nel corso dell'intervento, la Federazione ha anche presentato una proposta di emendamento, spiegando che il mediatore che cessa l'attività è tenuto a iscriversi in un'apposita sezione del REA, nella quale rimarrà fino a quando si iscrive come impresa individuale. Per effettuare questo passaggio, tuttavia, sono stati previsti - a causa di una serie di interventi normativi che si sono succeduti nel tempo - dei termini eccessivamente ristretti, appena 90 giorni. Scaduto il termine, il mediatore non può più iscriversi al REA e deve acquisire nuovamente i requisiti per l'esercizio dell'attività. Deve di conseguenza frequentare un corso di formazione e sostenere nuovamente l'esame di idoneità.
"Il numero di mediatori che si trova in una situazione del genere - ha sottolineato nel corso dell'audizione il Vicepresidente Vicario Maurizio Pezzetta - è elevato. Casi del genere si verificano con una sensibile frequenza, visto che le Camere di Commercio non sono tenute a effettuare alcuna comunicazione. Va considerato inoltre che, fino al 2001, la frequentazione di un corso e il superamento di un esame erano requisiti non necessari ai fini dell'iscrizione al ruolo, ma alternativi al possesso del diploma. E questo comporta che alcuni mediatori più anziani cancellati dal REA, per riprendere l'attività siano tenuti ad acquisire i requisiti necessari, alcune volte addirittura il diploma. La FIMAA chiede quindi di risolvere questa delicata emergenza, sottolineando al contempo che è necessario studiare anche una soluzione definitiva. Si potrebbe mutuare ad esempio la misura già accordata agli agenti di commercio che rischiano di incorrere in problematiche analoghe: per costoro è infatti sufficiente dimostrare di aver svolto l'attività per almeno due anni negli ultimi cinque" ha specificato Pezzetta.
In conclusione, il Vicepresidente Vicario ha preannunciato l'invio di un contributo scritto che si concentrerà anche su ulteriori tematiche, tra le quali la recente riduzione - prevista dall'ultima Legge di Bilancio - della platea di beneficiari delle garanzie sui mutui erogabili dal Fondo Prima Casa, sulla quale si ritiene necessario e urgente un intervento normativo.