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30 Maggio 2023

Entrate: cresce l’immobiliare non residenziale nel 2022

di red

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Cresce il settore non residenziale. Nel 2022 sono stati venduti 13mila uffici (+il 7,6% rispetto al 2021), 39mila negozi (+4,7%) e 16mila unità nel settore produttivo (+6,9%). 

È quanto emerge dal Rapporto immobiliare non residenziale 2023 sugli immobili a destinazione terziaria, commerciale e produttiva realizzato dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate con la collaborazione dell'Associazione Italiana Leasing (Assilea).

Secondo il Rapporto, il valore di scambio stimato ammonta complessivamente a 18,2 miliardi di euro, l'8,5% in più rispetto al 2021. I negozi rappresentano oltre un quarto dello stock del settore e il segmento con il più elevato volume di scambio con quasi 39mila transazioni.

Lo scorso anno nei tre comparti sono state compravendute oltre 68mila unità tra negozi, uffici e capannoni. Il valore di scambio stimato ammonta a 18,2 miliardi di euro (+8,5% sul 2021). L'incremento più significativo si registra per gli uffici (+27,9%) e in particolare nelle macro aree Nord Ovest e Centro. Sempre con riguardo agli uffici l'aumento delle transazioni si registra in tutto il Paese ma risulta più marcata nelle aree del Centro-Nord (tra il +6,6% del Nord Est e il +11,6% del Centro) mentre il Sud (+1,0%) e le Isole (+2,8%) mantengono una sostanziale stabilità. 

Per quanto riguarda i negozi, più del 30% delle compravendite nazionali si concentra nel Nord Ovest, mentre i tassi di variazione più significativi si sono registrati nelle Isole (+9,4% rispetto al 2021) e al Sud (+8,1%). A livello nazionale la quotazione media annuale degli uffici è circa 1.330 euro al metro quadro; quella dei negozi a 1.420 euro al metro quadro. Per gli immobili del settore produttivo, invece, si attesta intorno ai 450 euro al metro quadro

Nel 2022 sono stati stipulati 3.105 contratti di leasing immobiliare per un valore di 2,8 miliardi di euro. Dopo l'incremento registrato nel 2021 (+9%), il mercato nel 2022 ha riportato complessivamente una lieve flessione (-3,4%) dovuta alla congiuntura internazionale non favorevole agli investimenti, ma con segnali positivi per gli immobili da costruire (+5,6%), per il comparto industriale (+0,8%) e per alcune aree geografiche come il Centro Italia (+12%) e il Nord-Est (+1,3%). 

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