Confedilizia ha fornito ulteriori chiarimenti in merito alla questione del superbonus e del catasto.
La ricerca delle cosiddette "case fantasma" è non solo un obbligo per uno Stato ben organizzato, ma anche un impegno assunto dal Governo e dal Parlamento con la riforma fiscale approvata poco più di un anno fa. Tale riforma prevede il potenziamento di strumenti e modelli organizzativi che facilitino la condivisione dei dati e dei documenti, in modalità telematica, tra l'Agenzia delle Entrate e gli uffici comunali competenti, al fine di agevolare e accelerare l'individuazione degli immobili non censiti e di quelli abusivi.
L'obbligo di far verificare all'Agenzia delle Entrate l'eventuale variazione dell'inquadramento catastale dell'immobile, compresa la rendita, a seguito di interventi edilizi, è sancito dal Decreto Ministeriale n. 701 del 1994. Una verifica specifica di tale adempimento, in caso di utilizzo del superbonus, è prevista da una norma dell'ultima legge di bilancio. L'Agenzia delle Entrate, infatti, verifica se sia stata presentata la dichiarazione prevista dal regolamento del decreto del Ministro delle Finanze del 19 aprile 1994, n. 701, anche ai fini degli eventuali effetti sulla rendita dell'immobile presente nel catasto dei fabbricati.
Nei casi oggetto di verifica per i quali non risulti presentata la dichiarazione, l'Agenzia delle Entrate può inviare al contribuente una comunicazione specifica. Attualmente, questa è la situazione. Eventuali nuove norme saranno commentate quando verranno introdotte.