Ultime notizie

14 Febbraio 2020

Casavo emette titoli di debito

di Maurizio Cannone, Direttore Monitor

Condividi:
Facebook
Linkedin
Twitter
Whatsapp
16x9
Angle Left
Angle Right
ADV 970x90

Da startup “più finanziata d’Italia” a prima starup a emettere titoli di debito, la storia di Casavo si sta rivelando più tortuosa di quanto il suo fondatore Giorgio Tinacci (nella foto)   nel 2017 aveva previsto.

Tanto che è di oggi l’annuncio della società che ha lanciato titoli di debito sottoscritti da Amundi Sgr.

Non è stato precisato l’importo ma è lecito ipotizzare decine di milioni, soglia sotto la quale Amundi non effettua operazioni. E’ un prestito, a tassi sicuramente non modesti, garantito dagli azionisti attuali di Casavo.

Perchè, e qui il fatto strano, la startup in soli due anni ha raccolto 100 milioni di euro, cento milioni che fanno 200 miliardi delle vecchie lire per chi è ormai assuefatto ai numeri del real estate.

Infatti il modello di business di Casavo è annuciato come “instant buying immobiliare”, in pratica chi vende casa trova in Casavo un compratore certo che in un mese chiude l’operazione in contanti. Certo applica un piccolo sconto sul valore di perizia, l’8% secondo l’azienda, ma vendere in un mese di questi tempi è quasi impossibile altrimenti. Casavo pensa a ristrutturare l’immobile e a rimetterlo sul mercato a un prezzo maggiore. Il delta tra prezzo d’acquisto con ristrutturazione e il prezzo di vendita è il suo guadagno.

Nel 2019 sono stati venduti immobili per un controvalore di 85 milioni, con un ricavo annunciato in 10 milioni di euro. Lordi. Considerando che Casavo ha ottenuto 100 mln di investimenti, perchè ha dovuto chiedere nuovamente denaro, questa volta in prestito?

Forse perchè il modello zoppica, a partire dai costi fissi. E’ dai tempi preistorici di Gabetti che non si vedeva una struttura con oltre 100 dipendenti per la compravendita. E poi i ricavi. Per arrivare alle 300 operazioni portate a termine sono state effettuate oltre 28.000 valutazioni. Forse il business non è così redditizio, fatti i conti con il mondo reale dell’immobiliare fatto da consulenti, geometri, muratori, architetti e venditori vari. Le cui parcelle sono forse più alte del previsto.

Però i finanziatori sono reali ed esperti. Per complessivi 100 milioni di euro vanno da  Greenoaks a Project A Ventures, da 360 Capital a Picus Capital, da Marco Pescarmona (fondatore e presidente di MutuiOnline) a Kervis Asset Management.

Sperando che il prestito di Amundi basti.

7x10

Da Expo 2015 a polo di eccellenza Dall'O': anche con i nuovi incentivi riqualificare il patrimonio edilizio conviene JLL: in Eur