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26 Marzo 2021

Il Paese che non cambia mai: Appalti, ingegneri contro costruttori

di Maurizio Cannone, direttore Monitor

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Niente da fare. Nel settore delle costruzioni, immobiliare compreso, a parte gli annunci non si riuscirà mai a fare sistema.

Prova ne sia il Codice Appalti, accusato di bloccare i lavori dei cantieri. Vogliamo superare la norma europea per evitare questi rallentamenti? Ance, associazione costruttori, spinge per adottare il Modello Genova che ha permesso di ricostruire il Ponte in tempi record. Proprio derogando ai vincoli del Codice Appalti. Tutto bene? Troppo facile. Arriva l’Oice, associazione delle società d’ingegneria e progettazione, che si dice contraria. Con motivazioni discutibili. “….L'esperienza dimostra infatti che, nonostante la farraginosità delle fasi approvative, vero tema da affrontare, avere messo in gara progetti esecutivi ha assicurato l'aumento della qualità dei progetti, la riduzione delle varianti in fase esecutiva e quasi annullato i ritardi sui tempi. Il ritorno all'appalto integrato libero non consentirebbe affatto risparmi di tempo e finirebbe per essere una falsa semplificazione a beneficio delle riserve e degli aumenti, oltre che un asservimento del progetto esecutivo alle logiche delle imprese e non della qualità degli interventi di cui dovrà beneficiare la collettività'' ha dichiarato il presidente Oice Gabriele Scicolone.

Quindi: i costruttori vogliono superare il Codice degli Appalti, colpevole di bloccare i cantieri. I progettisti dicono che va bene così.

E poi ci lamentiamo della politica?

L’unica certezza è che le cose si continueranno a modificare solo in funzione del portatore d’interessi più forte, non certo in funzione delle reali necessità del sistema.

Con buona pace di chi annuncia svolte inesistenti.  

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