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28 Settembre 2018

Edilizia green, la nuova sfida della filiera agroalimentare (video)

di J.B.

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Il supporto ai prodotti Made in Italy e le potenzialità di un territorio indebolito da problematiche fiscali e infrastrutturali. Il comparto agroalimentare rappresenta un pezzo importante dell'economia nazionale, alla base del quale ci sono numerose filiere dal grande potenziale. FilierArgItalia è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione attuale e delineare i prossimi passi. Le strategie future passano anche dal mondo immobiliare.

Alla presenza del ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio e del vicepresidente della Commissione agricoltura al Parlamento europeo Paolo De Castro, gli stati generali del settore si sono confrontati con la politica per espandere il proprio raggio d’azione attraverso la promozione dei prodotti all’estero, ma anche la valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente.

Da un lato la necessità di investire in edilizia green ed energie rinnovabili, dall’altra la possibilità di aprirsi al settore turistico. L’agroalimentare riparte dal real estate attraverso strade differenti, ma accomunate dal rispetto della natura e delle caratteristiche di un ambiente straordinario come quello italiano. In particolare l’agriturismo, in continua espansione, ha bisogno di infrastrutture adeguate a rispondere ai bisogni di visitatori anche internazionali attraverso soluzioni tecnologiche innovative e modelli costruttivi eco-compatibili.

Le interviste

Stefano Maullu, europarlamentare: “Si sente la necessità di mettere in rete tutti gli interlocutori, le aziende, i produttori e chi a livello politico deve elaborare le strategie. Il settore è unito in Europa su cosa si può fare e cosa bisogna contrastare, sulle battaglie da portare a Bruxelles insieme ai colleghi italiani che vogliono garantire al settore il giusto posizionamento a livello mondiale. L’agriturismo ha vissuto un’espansione notevole, il connubio tra natura e accoglienza richiede strutture ricettive sempre più adeguate ai bisogni dei visitatori italiani ed esteri. Bisogna lavorare su diversi aspetti per rendere queste strutture più eco-compatibili”.

Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura Regione Lombardia: “Il rapporto tra gli operatori è ottimo, siamo concentrati sui temi della salvaguardia del territorio, della valorizzazione eccellenze e sull’approccio verso la programmazione comunitaria. Dobbiamo contrastare i tagli a livello europeo, mantenendo un centro decisionale a livello regionale, perché ci consente di essere più attenti alle esigenze delle aziende locali. Faremo fronte comune con il ministro, c’è unità di intenti indipendentemente dal colore politico. Il sostegno tra le regioni ha permesso di elaborare misure a favore delle realtà agricole delle diverse aree del Paese”.

Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche Agricole, alimentari, forestali e del turismo: “C’è la possibilità di valorizzare le realtà locali attraverso i rapporti con gli assessori regionali, con i quali c’è estrema collaborazione. L’obiettivo è quello di valorizzare i territori. La regione Lombardia sta facendo un ottimo lavoro di valorizzazione dei prodotti Dop e Igp. Il mio ministero ha il compito di collaborare sulle regioni per lavorare sulla promozione, anche attraverso l’internazionalizzazione. Promuovere il territorio lombardo e le eccellenze della Lombardia può portare sviluppo per le realtà locali”.

Stefano Francia, presidente Agia Cia: “Abbiamo filiere su tutto il territorio che in questi anni si sono organizzate e integrate con le realtà che possono portare all’estero le nostre eccellenze. Cerchiamo di dare equità alla filiera, ovvero fare in modo che non sia solo il produttore a pagare tagli o promozioni fatte lungo la catena di vendita. In Italia assistiamo al reinserimento di molti giovani, che vengono anche da altri settori ma si scontrano in ingresso con problematiche come l’accesso al credito o l’accesso alla terra. Gli imprenditori devono valutare gli sbocchi per la futura commercializzazione e logistica dei loro prodotti. Questo ci porta a fare considerazione non solo sulla bellezza degli immobili delle nostre campagne, ma anche sulla necessità che questi siano funzionali al modo nuovo di fare agricoltura”.



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