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Dopo il ricorso al Tar contro le chiusure dei centri commerciali nel fine settimana promosso dalle associazioni di categoria, ora anche i singoli operatori si rivolgono alla giustizia. Scalo Milano ha presentato ricorso al Tar della Lombardia prima contro l’Ordinanza n. 623 e successivamente contro l’Ordinanza n. 624 del Presidente di Regione Lombardia che hanno determinato, fra le altre misure, limitazioni alle aperture delle grandi strutture di vendita e dei centri commerciali che resteranno chiusi nelle giornate di sabato e domenica fino al prossimo 13 novembre.
Per Scalo Milano i provvedimenti si presentano fin dalle sue premesse contradditori, illogici in quanto generatori di una ingiusta e ingiustificata disparità di trattamento. Nei provvedimenti impugnati si afferma la necessità di assumere iniziative finalizzate a prevenire la diffusione del contagio “in relazione alle situazioni che configurano rischi di assembramento legate allo svolgimento di attività economiche”, categoria non meglio specificata nella quale vengono incluse unicamente le grandi strutture di vendita e non considerati gli effetti legati agli altri esercizi potenzialmente più a rischio.
Proprio la valutazione del rischio, oltre ad altri profili giuridici parimenti contestati, rappresenta il principale elemento mancante nelle ordinanze determinando, per Scalo Milano, l’arbitrarietà della decisione. L’outlet cittadino ha fin dalla riapertura deciso di stanziare con enormi sacrifici ulteriori 500.000 euro nel garantire il massimo livello di sicurezza dei suoi visitatori installando termoscanner all’ingresso, digitalizzando gli accessi per rendicontare il numero delle presenze, localizzando diffusamente punti di sanificazioni in tutta l’area e investendo nell’assunzione di ulteriore personale di vigilanza e pulizie/sanificazione preposto al controllo del distanziamento fisico e al rispetto delle principali norme igienico-sanitarie, nei viali dell’outlet.
“Le ordinanze dispongono tout court la chiusura dei centri commerciali e delle grandi strutture di vendita senza aver effettuato una verifica del rispetto delle misure di sicurezza in questi spazi – dichiara Davide Lardera amministratore delegato di Scalo Milano Outlet & More. Il protocollo che abbiamo applicato è severo e scrupoloso e garantisce un’esperienza dello shopping in piena sicurezza: abbiamo regole che risultano difficilmente replicabili in altre situazioni di grande afflusso di persone quali le vie dello shopping presenti nei centri urbani o nei i mercati comunali. Tutti abbiamo a cuore innanzitutto la salute delle persone, come valore cardine di questo periodo eccezionale, ma servono misure calibrate e logiche, non chiusure indiscriminate che penalizzano gli esercenti e gli stessi cittadini”.
L’udienza di discussione è stata fissata dal TAR il prossimo 17 novembre, quindi totalmente inutile dato che l’ordinanza contestata dura fino al 13 novembre.
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