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11 Gennaio 2024

Immobiliare.it: prezzi di case e locazioni in salita nel 2023, aumenti più forti al Nord

di red

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A dicembre 2023, il prezzo medio al metro quadro in Italia si è attestato sui 2.151 euro, in crescita del 2,6% rispetto a un anno fa, anche se l’ultimo trimestre evidenzia una frenata della curva in salita (+0,2%). I canoni di locazione, invece, sono cresciuti in un anno del 6,3%, attestandosi in media a fine 2023 sui 12,4 euro/mq. Lo rileva Immobiliare.it Insights.

Al Centro, sempre la macrozona più cara, i prezzi si sono mantenuti sostanzialmente stabili (2.430 euro/mq) mentre sono cresciuti in maniera considerevole nel Nord Est, +5,3% (2.172 euro/mq), e nel Nord Ovest, +4,2% (2.308 euro/mq). Le restanti zone mostrano variazioni poco significative.

Il capoluogo di regione che ha performato meglio a livello di prezzo nell’anno appena trascorso è stato Trieste (2.079 euro/mq), con una crescita che sfiora l’8%. Il più caro rimane comunque Milano, a 5.289 euro/mq, seguito da Firenze che sfonda la soglia dei 4.000 euro/mq, in crescita del 3,4%. Bologna conferma il sorpasso su Roma: 3.380 euro/mq nel capoluogo emiliano contro i 3.331 euro/mq nella Capitale, giustificato dal fatto che, mentre i prezzi a Roma sono rimasti sostanzialmente invariati, a Bologna sono cresciuti del 5,7%. Tutti i capoluoghi mostrano comunque un trend positivo, con l’eccezione di Torino che nei 12 mesi perde lo 0,3%, attestandosi sui 1.887 euro/mq.

In generale, la domanda di case è diminuita rispetto a 12 mesi fa (-3,8%), con la sola eccezione del Sud Italia (+2,5%), ma le abitazioni sono uscite con successo dal mercato: l’offerta, infatti, si è contratta di quasi 12 punti percentuali rispetto a dicembre 2022, con ribassi sull’ordine del 20% al Sud e nelle Isole. Tuttavia, l’ultimo trimestre mostra una decisa inversione di tendenza per quanto riguarda lo stock di immobili disponibili sul mercato, che mostra importanti accumuli su tutto il territorio nazionale, in particolare proprio al Sud e nelle Isole.

Le grandi città (quelle con più di 250.000 abitanti) hanno conseguito risultati migliori rispetto ai piccoli centri: il loro prezzo al metro quadro infatti è cresciuto del 4% nei 12 mesi, attestandosi a 3.279 euro, mentre le città più piccole si sono fermate al +2,1% (1.796 euro/mq). Ciò nonostante, le cittadine meno popolose sono quelle che garantiscono un’accessibilità all’acquisto più elevata, con oltre il 26% del mercato in offerta che un single con reddito medio riuscirebbe a permettersi, mentre nei grandi centri urbani la stessa percentuale si ferma all’11,6%.

Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it: “Sebbene nel 2023, dopo gli anni eccezionali dell’immediato post Covid, le transazioni siano diminuite come ci si aspettava, i prezzi delle abitazioni hanno tenuto, e nella maggior parte dei casi sono anzi aumentati, segno che i proprietari resistono nelle valutazioni dei loro immobili. Questo ha reso in generale le grandi città, ma anche i centri più piccoli, ancora meno accessibili a chi ha una disponibilità economica limitata, penso ai giovani lavoratori, come dimostra il nostro indice di affordability, in calo di 6 punti percentuali nelle città con più di 250.000 abitanti e addirittura di oltre 8 pp in quelle con meno di 250.000 abitanti”.

Capitolo locazioni. Come accennato, i canoni sono cresciuti in un anno del 6,3%, attestandosi in media a fine 2023 sui 12,4 euro/mq. In questo caso è il Nord Ovest la macrozona più cara (13,4 euro/mq) e anche quella che è cresciuta di più nei 12 mesi (+8,8%). Bene anche le Isole che rispetto allo scorso anno guadagnano il 6,8%. Il Nord Est segna un +6,1% mentre il Sud un +5,1%. Il Centro, la zona meno performante, mostra comunque un aumento sull’ordine del 3%.

La domanda per la locazione ha conosciuto una crescita importante rispetto a 12 mesi fa, pari al +21,8%, con il Centro che segna addirittura il +48,6%. Di contro anche l’offerta è cresciuta, +2,1%, dal momento che il Nord del Paese mostra accumuli importanti nelle soluzioni proposte in affitto sul mercato: +14,1% nel Nord Ovest e +18,9% nel Nord Est. Gli ultimi tre mesi però vedono la situazione capovolgersi completamente, con la domanda che precipita del 7,4% - probabilmente a causa dell’aumento dei prezzi che ha coinvolto tutte le principali città - e lo stock che cala fino a toccare il -4,3%.

È Catanzaro il capoluogo di regione che ha conosciuto la crescita più significativa nei canoni nei 12 mesi: +25,8%, arrivando a sfiorare gli 8 euro/mq. Bene anche Firenze che si avvicina ai 20 euro/mq con una crescita di oltre il 22%. Milano si conferma comunque la più cara con i suoi 22,3 euro/mq (con una crescita del 10% nell’anno).

Sono sempre le grandi città a mostrare la crescita di prezzo più rilevante: +11,1% a fronte del +7% dei piccoli centri. Per affittare casa in un grande centro a dicembre 2023 servivano 16,4 euro/mq mentre in una cittadina erano sufficienti 9,7 euro/mq.

Ancora Antonio Intini: “Come prevedibile, dati i prezzi sempre meno accessibili degli immobili proposti in vendita, sempre più persone si sono rivolte al mercato degli affitti, che ha visto lo stock, già impoverito da locazioni turistiche e affitti brevi, ridursi drasticamente a fronte di una domanda davvero elevata. Questo ha portato ad un incremento rilevante dei prezzi, specialmente nelle città che più offrono a livello di opportunità lavorative e dove la competizione per la casa è maggiore, e gli ultimi mesi del 2023 mostrano infatti come anche la domanda di abitazioni in affitto stia iniziando a contrarsi”.

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi