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23 Gennaio 2015

Le novità dei notai sul rent to buy

di Cristina Giua

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I notai rilanciano sul tema del rent to buy, ovvero su quella formula di contratto che fa da ponte tra locazione e compravendita.

Cosa manca a uno strumento che, almeno sulla carta, permette di comprare casa in un momento di difficoltà di accesso al credito e allo stesso tempo ai costruttori di smaltire l’invenduto?

Ancora parecchi i nodi da sciogliere: da quello legato alla fiscalità a quello legato alla formula di contratto più sicuro da adottare.

Il Consiglio nazionale del notariato ha provato a fare chiarezza, presentando oggi a Milano - in occasione del convegno La disciplina del rent to buy: tutele sostanziali e questioni tributarie - uno schema contrattuale idoneo per il rent to buy (scarica in allegato) per agevolare operativamente l’applicazione dell’istituto e un decalogo informativo (scarica in allegato) per orientare e informare i cittadini su questa modalità di acquisto. 

Nel corso del convegno si è parlato anche dal decreto Sblocca Italia, che ha risolto alcune criticità derivanti dalla mancanza di una specifica normativa in materia.

In particolare, il decreto ha previsto la possibilità di trascrivere il contratto nei Registri Immobiliari per il periodo di durata del rent to buy, ma comunque non superiore a 10 anni.

Nell’incontro - organizzato dalla Fondazione Italiana del Notariato in collaborazione con il Consiglio Notarile di Milano, con l’Agenzia delle Entrate, Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, banche, costruttori e mondo accademico - sono state anche presentate soluzioni giuridiche e fiscali per la concreta applicazione e diffusione dello strumento.

Monitorimmobiliare ha seguito il convegno e ha intervistato alcuni dei protagonisti: guarda le videointerviste.

Scarica gli allegati

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