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23 Luglio 2015

La tassa sulla prima casa non va tolta, sale l'opposizione a Renzi

di Cristina Giua

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Il tetto degli italiani – con una buona dose di retorica - non si tocca, anzi non si tassa.

L'annuncio del premier Renzi (Basta Imu sulla prima abitazione) sabato scorso ai suoi - nel corso del convegno del Pd - non smette di far discutere.

Tutte d'accordo le associazioni che rappresentano la filiera dell'immobiliare: in questo senso nell'arco degli ultimi sei giorni si sono schierati a favore, solo per citare i più noti, gli agenti immobiliari della Fiaip, i costruttori dell'Ance, la piccola proprietà immobiliare di Confedilizia, i Comuni dell'Anci, ma anche un sindacato come la Uil si è detto pro taglio delle tasse sulla proprietà.

In disaccordo altre voci che, a mano a mano, si sono alternate contro una proposta che metterebbe, ad esempio, l'Italia unico Paese dell'Unione europea senza una imposta specifica sulla principale proprietà immobiliare.

Non mancano indiscrezioni, secondo cui, se dovesse passare la linea Renzi, ci toccherebbe l'ennesimo aumento delle accise sul carburante (del resto il premier non ha dato nemmeno un'ipotesi sulle dove andare a prendere le coperture finanziarie necessarie per coprire il buco di entrate erariali dell'addio all'Imu sulla prima casa).

Il rischio qui sarebbe insomma di dover pagare da una parte quello che hanno fatto finta di tagliare da un'altra.

Guadagna consensi la controproposta di limare la tassazione sul lavoro, molto più utile e premiante per far ripartire consumi, l'economia e quindi – a medio lungo termine - anche il mercato immobiliare residenziale, rispetto ad un'imposta sul patrimonio, come quella sulla casa.

Così come non sono mancati, tra politici e commentatori, i riferimeti a Berlusconi e alla Lega, che hanno tagliato l'Ici sulla prima abitazione, per poi lasciare il campo a Monti e al governo dei tecnici che ha prontamente reintrodotto quello che il Cavaliera avava provato a sopprimere.

Il dubbio – sottointeso o detto a mezza voce, ma trasversale – è che quello di Matteo Renzi sia un furbo slogan, con effetto immediato di consensi: obiettivo senz'altro aggiunto, ora vediamo il seguito. 

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