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20 Novembre 2023

Case green, il 7 dicembre l’incontro decisivo per la nuova direttiva Ue

di red

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Parlamento Ue, Consiglio europeo e Commissione europea si incontreranno il 7 dicembre per arrivare a un accordo definitivo sulla direttiva che riguarda le case green. In particolare, l’Europarlamento aveva proposto l’obiettivo di raggiungere, negli edifici residenziali, la classe energetica E nel 2030 e D nel 2033. Tuttavia, sembra prevalere la proposta della Commissione che prevede un sistema di regole aperto, con maggiore discrezionalità da parte degli Stati membri.

Secondo il piano del Governo comunitario, ogni Paese, dovrà preparare una road map per la riqualificazione del suo patrimonio immobiliare, disegnando una traiettoria di progressiva riduzione dei consumi degli edifici fino al 2050, quando si dovrà tendere alle emissioni zero. L'obiettivo è ridurre l'utilizzo medio di energia primaria, misurando il consumo al metro quadrato dei nostri edifici. I Paesi dovranno specificare il numero di edifici e unità immobiliari da ristrutturare annualmente.

L'Europa tenta di definire, in questo modo, la cornice all'interno della quale gli Stati membri sono liberi di fissare le loro priorità. La direttiva, prima del 2050, indica dei traguardi intermedi per misurare il lavoro di efficientamento: dal 2030 in poi ogni cinque anni. I livelli di riduzione da raggiungere saranno definiti nel corso dell'ultimo incontro politico dl 7 dicembre.

La direttiva impone, inoltre, ai Paesi di assicurare che "almeno il 55% della riduzione del consumo di energia primaria sia raggiunto attraverso il rinnovo degli edifici più energivori", ovvero – secondo quanto specificato dalla direttiva – quelli che rientrano nel 43% di immobili con le performance più basse nel patrimonio nazionale.

In Italia gli edifici residenziali sono circa 12 milioni, in base ai dati Istat. Di questi, saranno considerati prioritari circa 5 milioni di edifici. Agli obiettivi di efficientamento potranno contribuire anche le operazioni di riqualificazione di immobili colpiti da disastri naturali, come terremoti e inondazioni. In questo modo, le risorse spese per piani straordinari di intervento sul territorio potranno comunque contribuire al raggiungimento degli obiettivi comunitari. A vigilare sul rispetto della direttiva sarà poi la Commissione europea.

Al vertice del 7 dicembre, infine, si cercherà di chiudere definitivamente l’accordo proposto dall’Europarlamento sulla totale messa al bando dell’uso di combustibili fossili negli edifici dal 2035.

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