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24 Giugno 2016

Fiaip: col Movimento 5 Stelle sul rapporto tra banche e agenzie immobiliari

di red

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Anche il Movimento 5 Stelle nel corso della discussione alla Camera dei Deputati sul DL 59/2016: ”Disposizioni urgenti in materia di procedure esecutive e concorsuali, nonché a favore degli investitori in banche in liquidazione” ha sostenuto le ragioni, che gli agenti immobiliari Fiaip portano avanti da oltre due anni, sulla concorrenza sleale delle banche nell’immobiliare.

“Apprezziamo - dichiara il Presidente Nazionale Fiaip Paolo Righi  -  l’impegno profuso in queste ore alla Camera dei Deputati dagli  On. Alessio Mattia Villarosa (M5S) e dall’On. Daniele Pesco (M5S) che  sono intervenuti sul  patto marciano  e il rapporto tra banche e agenzie immobiliari. Gli stessi parlamentari del M5S hanno presentato una serie di emendamenti e sono intervenuti nel corso del dibattito a più riprese sul “pegno mobiliare non possessorio” e sul cosiddetto “patto marciano”, che consente l’accelerazione delle procedure esecutive in caso di inadempimento ed esprimono perplessità anche in riferimento alle disposizioni relative al “nuovo patto marciano”, in materia di mutui residenziali, previste dal decreto legislativo n. 72 del 2016, recentemente approvato. I parlamentari pentastellati auspicano che siano posti idonei limiti al potere degli istituti di credito e contestano le disposizioni, che pongono le banche in una situazione di assoluta predominanza rispetto agli imprenditori che hanno richiesto i finanziamenti e si siano trovati in una situazione di inadempimento.

Fiaip ricorda come il Presidente Usa Barack Obama, nel 2009 con la legge “Omnibus Appropiations Act”, ha proibito in modo permanente agli istituti di credito di svolgere l’attività di intermediazione immobiliare e gestione immobiliare.  Si tratta di una visione molto equilibrata degli interessi tanto degli istituti di credito, quanto dei loro clienti, che ha visto separare nettamente l’attività di intermediazione e gestione immobiliare da quella di natura finanziaria.  “Non si comprende – sottolinea Paolo Righi – il perché nel nostro Paese tutto ciò non sia possibile e perché ad alcuni istituti di credito siano invece concessi ulteriori favori”.

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