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19 Gennaio 2018

Bankitalia: si consolida l'espansione economica (Report)

di E.I.

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In Italia, secondo le stime di Bankitalia, nel quarto trimestre del 2017, il Pil sarebbe cresciuto attorno allo 0,4%. L'aumento avrebbe interessato i servizi e l'industria in senso stretto. I sondaggi segnalano un ritorno della fiducia delle imprese ai livelli precedenti la recessione; indicano inoltre condizioni favorevoli per l'accumulazione di capitale. Queste valutazioni sono confermate dall'accelerazione della spesa per investimenti osservata nella seconda parte dell'anno.
 

Le esportazioni sono cresciute nel terzo trimestre del 2017, favorevoli anche i giudizi delle imprese sull'andamento degli ordini dall'estero. L'avanzo di conto corrente si mantiene su livelli elevati, pari al 2,8% del Pil nei quattro trimestri terminanti in settembre; l'avanzo contribuisce al miglioramento della posizione debitoria netta del Paese, scesa al 7,8% del prodotto. È quanto emerge dal Bollettino economico di Bankitalia.
 

L'occupazione ha continuato ad aumentare sia nel terzo trimestre sia, secondo le indicazioni congiunturali più recenti, negli ultimi mesi dello scorso anno; sono cresciute anche le ore lavorate per occupato. Queste si mantengono tuttavia ancora al di sotto dei livelli pre-crisi. Secondo la Rilevazione sulle forze di lavoro il tasso di disoccupazione a novembre si è collocato all'11,0%. La dinamica salariale resta moderata anche se, sulla base dei contratti di lavoro rinnovati nella seconda metà dello scorso anno, mostra alcuni segnali di ripresa.
 

Nonostante un recupero dei prezzi all'origine, l'inflazione al consumo in Italia rimane debole, all'1,0% a dicembre; quella di fondo si colloca su valori molto bassi, allo 0,5%. Secondo le indagini le attese di inflazione delle imprese sono contenute, pur se superiori ai minimi toccati alla fine del 2016. Le aziende intervistate prevedono incrementi dei loro listini poco sopra l'1% nell'anno in corso.

La crescita dei prestiti alle famiglie è vivace, aumentano anche i finanziamenti alle imprese, soprattutto a quelle manifatturiere. A limitare la domanda di credito bancario da parte delle aziende concorrono l'ampia disponibilità di risorse interne e il maggior ricorso all'emissione di obbligazioni.
 

La qualità del credito bancario continua a migliorare, favorita dal consolidamento della crescita. Il flusso di nuovi crediti deteriorati in proporzione ai finanziamenti è sceso all'1,7%, al di sotto dei livelli registrati prima della crisi globale. L'incidenza della consistenza dei crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti è diminuita, in larga parte per effetto della conclusione di operazioni di cessione di sofferenze. I coefficienti patrimoniali delle banche si sono rafforzati.
 

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