Ultime notizie
18 Ottobre 2023
03 Ottobre 2023
02 Ottobre 2023
28 Settembre 2023
27 Settembre 2023
15 Settembre 2023
12 Settembre 2023
11 Settembre 2023
07 Settembre 2023
06 Settembre 2023
30 Agosto 2023
04 Agosto 2023
26 Luglio 2023
14 Settembre 2023
Pictet AM su meeting BCE: non sorprende la reazione positiva dei mercati europei
di Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset di Pictet Asset Management
Condividi:
La BCE ha alzato i tassi per la decima volta in questo ciclo (per un totale di 4,5% di incremento). La frase più significativa dello statement di accompagnamento sembra essere quella in cui si afferma che in base a quanto sappiamo oggi, il livello raggiunto dai tassi di interesse di policy (4% sul Depo 4,5% sul Refi) sia congruente con il raggiungimento del target di inflazione, almeno per quanto riguarda il ruolo della Politica Monetaria (cit: “Based on its current assessment, the Governing Council considers that the key ECB interest rates have reached levels that, maintained for a sufficiently long duration, will make a substantial contribution to the timely return of inflation to the target”). Il che qualifica la decisione odierna, apparentemente non unanime, ma comunque basata su ampia maggioranza, come un Dovish Hike che esaurisce per il momento l’urgenza di ulteriori interventi. I dati europei hanno recentemente fatto registrare un deterioramento dell’attività assieme ad una certa vischiosità dell’inflazione. Quest’ultimo ha indotto il Governing Council a rialzare, ma la perdita di tono ha certamente pesato nel segnalare la pausa in attesa che l’inasprimento delle condizioni finanziarie facciano il loro corso – c’è sempre un ritardo (18mesi circa) negli effetti.
Il mercato aveva già ridotto le aspettative sul picco (Terminal rate), giudicando eccessivi ulteriori rialzi in quanto forieri di concreti rischi di recessione (Policy mistake). Essendo, dunque, sostanzialmente raggiunto il culmine dei tassi (salvo revisione dello scenario), quello che più rileva per gli equilibri del reddito fisso e dei mercati finanziari è se il successivo sentiero di allentamento sia correttamente anticipato dai tassi a termine. Questi oggi ci dicono che il primo taglio dovrebbe arrivare durante l’Estate 2024 e prevedono tagli per 1,25% nei successivi tre anni (al 3,75% circa). Difficile asserire oggi se la velocità attesa dei ribassi sia appropriata, ma è più importante il punto d’arrivo, che riteniamo credibile. In particolare, i tassi previsti per il lungo periodo (5Y5Y), sono poco sotto il 3% che, con aspettative d’inflazione attorno al 2,6% (5y5y inflation swaps), implicano tassi reali impliciti attorno allo 0,25%. Questo livello è molto coerente con le stime disponibili del cosidetto ‘Neutral Rate’ dell’EZ (si veda ad esempio quelle della NY Fed).
Tutto considerato, dunque, non sorprende la reazione positiva dei mercati (obbligazionari ed azionari) europei e quella negativa dell’Euro.
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: Castello SGR investe 135 milioni nel primo Nobu Hotel in Ital
Notizie Correlate
News
21 Aprile 2024
red
News
Luigi Dell'Olio
News
Maria Deledda, Counsel e Marco Rota Candiani, Partner di Hogan Lovells
News
19 Aprile 2024
red
News
News
19 Aprile 2024
red
News
News
19 Aprile 2024
red
News
19 Aprile 2024
red
News
19 Aprile 2024
red
News
19 Aprile 2024
red