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14 Novembre 2018

Intermonte Sim: Il petrolio in calo stuzzica i tagli Opec

di Antonio Cesarano, Chief Global Strategist, Intermonte SIM

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Italia/Spread: la risposta italiana alle richieste della Commissione aumenta la possibilità di una procedura di infrazione. Su questo punto, come prima segnalato, i tempi saranno comunque non brevi e le eventuali sanzioni arriverebbero non prima della seconda metà del 2019. Inoltre, occorrerà verificare se la richiesta di procedura sarà sul deficit o sul debito, essendo la seconda (si tratterebbe del primo caso di tal tipo per un paese dell’area) molto più intrusiva della prima

Il prossimo appuntamento del 21 novembre (Commissione europea) e successivamente quello del 3 dicembre (Eurogruppo) tende a far permanere lo spread in area 300pb

Nel frattempo il marcato calo del Pil tedesco del terzo trimestre insieme alla necessità di rendere più graduale il processo di drenaggio della liquidità in vista delle scadenze delle precedenti Tltro soprattutto nel 2020, rende più verosimile l’ipotesi di una nuova operazione Tltro a dicembre o al massimo agli inizi del 2019, nel qual caso lo spread potrebbe temporaneamente ridimensionarsi.

A tal proposito è importante segnalare che diversi membri Bce stanno segnalando come i rischi sulla crescita in area euro si stanno orientando al ribasso. Dopo le indicazioni in tal senso del vice presidente Guindos, del capo economista Praet, oggi dichiarazioni in tal senso sono arrivate anche da Knot, governatore della banca centrale olandese

Petrolio: in poche settimane gli operatori sono passati da una percezione diametralmente opposta sul fronte offerta, ora molto abbondante dopo il rinvio delle sanzioni all’Iran. Il report Opec segnalante un drastico calo della domanda ha aggiunto il colpo ulteriore provocando il crollo del prezzo del Brent fino ad area 65$/b. Per quanto paradossale possa sembrare, un report di questo tenore appare essere la base per poter ipotizzare un taglio dell’Opec più ampio rispetto ai 500.000 barili prospettati dalla sola Arabia la scorsa domenica.

Questa mattina è arrivata l’indiscrezione Reuters secondo cui l’Opec+ starebbe discutendo un taglio fino a 1,4Mln/b. Trattandosi di Opec+, l’impressione è che di fatto anche la Russia potrebbe diventare più morbida sul fronte ipotesi taglio dopo il forte calo di questi giorni, minacciando uno scenario simile a quello visto tra fine 2015/inizio 2016. Sul tema petrolio farò un approfondimento ad hoc con gli ultimi dati a disposizione a breve

Nel frattempo la curva del Brent è tornata in contango di circa 1$ (contratto 1 vs 7). Possibile un overshooting di breve al ribasso, vista la velocità del movimento con un occhio ai dati sulle scorte Usa Api di oggi e soprattutto DOE di domani.

Rimane però in essere l’ipotesi che il petrolio possa recuperare il trend primario rialzista nel corso del primo semestre, prima di un’inversione di tale trend nel corso della seconda parte del prossimo anno. Il tema sanzioni all’Iran ritornerà a metà del prossimo anno ed inoltre la domanda cinese potrebbe continuare a crescere in modo sostenuto approfittando proprio del calo dei prezzi.

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