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13 Novembre 2023

Borsa: Anche la quotazione di Xenia Hotel sull’EGM è stata una bolla di sapone. E quanti potenziali conflitti d’interesse

di Maurizio Cannone, direttore Monitor

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Ancora una volta la Borsa di Milano, nel segmento non regolamentato ex AIM, ora denominato EGM (Euronext Growth Milan), segna un passo falso. Lunedì 6 novembre primo giorno di quotazione per Xenia Hotellerie Solution: titolo praticamente invariato il primo giorno di scambi (+0,6%) per le restanti 4 sedute della settimana nessuno scambio sul titolo. Anche questa iniziativa non ha suscitato l’interesse degli investitori, almeno finora.

 

E i nostri dubbi sul segmento non regolamentato EGM continuano a prendere forza. Prima di tutto per la capitalizzazione media davvero modesta delle aziende che sbarcano in Piazza Affari, ovviamente i migliori auguri per il futuro di Xenia Hotellerie, ma una capitalizzazione di 9 mln pare inadeguata.

Certo è che quotarsi costa e costa anche restare sul listino, oltre che in termini finanziari anche di appesantimento della struttura per adempimenti burocratici. Considerando che Xenia ha raccolto solo 2,3 milioni di euro con la quotazione, forse non è stato un buon affare, almeno per la stessa Xenia.

 

Perché non siamo al Nasdaq, dove un progetto potrebbe diventare rapidamente la nuova Amazon, siamo in un segmento non regolamentato da Consob dove chiunque potrebbe trovare spazio. Ma anche dove nessuno, almeno a memoria di chi scrive, è riuscito a passare con successo al listino principale. E soprattutto dove gli investitori istituzionali non guardano.

 

Detto questo, il caso di Xenia è interessante per il capitolo potenziali conflitti d’interesse, non direttamente suoi ma dei soggetti coinvolti nella quotazione.

 

A occuparsi delle sue investor relations è la IR Top consulting, azienda che tra i suoi servizi promuove anche la verifica della bontà dei progetti di quotazione. La stessa azienda che ha seguito, per chi la ricorda, la permanenza sul listino degli hotel Fabilia. A noi che ne scrivevamo esprimendo forti critiche sull’azienda stessa, tanto che Fabilia è poi fallita, IR Top rispondeva in tono aggressivo che la stessa fosse in ottima salute e che Monitorimmobiliare stesse travisando i fatti. Ma i bilanci sono impietosi e si è visto com’è finita. 

 

IR Top, Ceo e Founder è Anna Lambiase.

Con Borsa Italiana alimenta le quotazioni nel segmento ex AIM, ora Euronext Growth Milano, tramite una serie di attività compresi i tour di sensibilizzazione per l’Italia in particolare al Sud del Paese. Il segmento è lo stesso dove si era quotata la poi fallita Fabilia e ora Xenia. Bene, a luglio 2022 Anna Lambiase è stata nominata membro nel Consiglio di Amministrazione di Invitalia Spa, l’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia, che ha finanziato Xenia possedendone attualmente l’8,83% come recita il comunicato ufficiale della quotazione: “Nell’ambito del collocamento Invitalia Spa, in qualità di soggetto gestore del "Fondo Cresci al Sud”, ha partecipato all’aumento di capitale (di Xenia ndr) con la sottoscrizione di n. 285.000 azioni ordinarie, per un controvalore pari a euro 803.700, qualificandosi come “Azionista Significativo” con una percentuale dell’8,85% del capitale sociale post-money”. Ma non solo, Anna Lambiase tra i vari incarichi è diventata ora anche presidente di CDP Venture Capital, lo strumento di Cassa Depositi e Prestiti per, tra l’altro, lo sviluppo delle startup. 

 

Se è conflitto d’interesse non sta a noi dirlo, certo è che molte attività si sovrappongono.

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