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BCE e petrolio: due scosse, in senso opposto, al mercato
di Frederiek Van Holle, Fund Manager, DPAM
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Il 12 settembre, i mercati hanno trattenuto il respiro in attesa del comunicato sulla politica monetaria della BCE. I mercati (e i prezzi delle obbligazioni) prevedevano ulteriori stimoli e Draghi non ha deluso le aspettative.
Il programma di stimolo prevede un taglio del tasso sui depositi dello 0,10% a -0,50%. Questa volta, la BCE ha bloccato il vento contrario per la redditività delle banche introducendo il cosiddetto sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve di liquidità in eccesso. In questo modo, una parte della liquidità in eccesso delle banche è esente dal tasso negativo sui depositi. Inoltre, gli acquisti degli attivi netti (il cosiddetto programma di Quantitative Easing) saranno avviati nuovamente, ad un ritmo mensile di 20 miliardi di euro a partire dal prossimo mese. È interessante notare che il programma di acquisto di attivi è a tempo indeterminato: "fino a che sarà necessario per rafforzare l'impatto accomodante della politica monetaria e in modo da terminare poco prima che cominci il ciclo di rialzo dei tassi di interesse di riferimento della BCE". Infine, la nuova serie di operazioni trimestrali di rifinanziamento a lungo termine (TLTRO III) sarà modificata per mantenere delle condizioni favorevoli di prestito bancario. Il tasso applicato alle operazioni TLTRO III sarà inferiore e potrà essere basso tanto quanto il tasso di interesse medio sul deposito cauzionale prevalente per tutta la durata dell'operazione. La durata delle operazioni sarà estesa da due a tre anni. I mercati azionari hanno reagito positivamente a questa notizia, mentre una banca centrale credibile ha aumentato le aspettative di inflazione.
L'attacco agli impianti petroliferi dell'Arabia Saudita ha fatto sì che la settimana si chiudesse in pessimo modo. Ora iniziano le speculazioni su chi si celerebbe dietro l'attacco e quali potrebbero essere le misure di ritorsione. L'attacco ha eliminato circa il 5% dell'offerta globale di petrolio (5,7 milioni di barili al giorno) e ha fatto salire i prezzi del greggio di circa il 15%.
Nel corso della settimana, i rendimenti a 10 anni della Germania hanno registrato un aumento da -64 punti base a -45 punti base. Negli Stati Uniti, i rendimenti a 10 anni sono aumentati dall'1,56% all'1,86%.
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