di Jonathan Duensing, Head of US Fixed income di Amundi
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Dichiarazione FOMC: è stata coerente con le aspettative degli investitori e del mercato. Essendo stati soddisfatti i suoi due obiettivi (stabilità dei prezzi e piena occupazione), la Fed ha indicato che l'inizio del ciclo di normalizzazione del tasso è prossimo. La Fed ha probabilmente evitato di fare riferimento alla prossima riunione prevista a marzo per permettersi una opzionalità qualora eventi esterni abbiano un impatto negativo sulla crescita. La Fed ha riconosciuto che il recente aumento dei casi di Covid-19 ha pesato sulle prospettive di crescita a breve termine, ma ha anche affermato che la situazione non sarebbe durata ancora per molto. Il programma di acquisto di asset terminerà all'inizio di marzo;
Conferenza stampa: Il presidente Powell ha sorpreso gli investitori con il suo tono da falco. Powell non ha esplicitamente escluso future azioni come una revisione al rialzo dei tassi in ciascuna delle riunioni di quest'anno o l'aumento del tasso di riferimento con incrementi superiori ai 25 punti base (pb). La Fed appare a disagio con l'alto livello di inflazione e la sua persistenza. Anche se nella dichiarazione non era stata indicata una data in cui il ciclo di rialzo dei tassi sarebbe iniziato, il Presidente Powell ha detto che deciderà a marzo, ma la maggior parte dei membri del FOMC sta già pensando di procedere con l’aumento a marzo. Powell ha dichiarato che il tasso d’interesse dei fondi Fed sarà il mezzo principale per restringere la politica monetaria. Il Quantitative tightening (QT) si verificherà solo dopo l’avvio del ciclo di rialzo dei tassi. La Fed permetterà ai titoli di arrotondare il bilancio, probabilmente annullando le prospettive della Fed di vendere immediatamente gli asset. I principi di bilancio hanno anticipato le aspettative di QT e quindi potrebbe iniziare già a giugno;
Reazione sul mercato: Sell-off sui mercati finanziari dopo la conferenza stampa. I rendimenti dei Treasury americani sono saliti lungo la curva, determinando un appiattimento della curva dei rendimenti. I mercati azionari hanno registrato una modesta flessione, con l'indice S&P 500 in chiusura a -0,2%. Nella notte l'indice Nikkei ha terminato in calo di oltre il 3%. In apertura della seduta odierna, i mercati azionari europei sono scesi in modo pesante per poi recuperare. Il dollaro ha segnato un rialzo dello 0,5% soprattutto rispetto a valute con basso rendimento come l'euro, lo yen giapponese e il franco svizzero.