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26 Dicembre 2024

Imprese: Iwg, solo il 25% dei lavoratori ritiene produttiva la presenza in ufficio

di Maurizio Cannone

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È ormai un braccio di ferro tra le imprese che vogliono tornare alla presenza fisica dei lavoratori in ufficio come prima del Covid e gli impiegati che sono di parere opposto. Difficile oggi prevedere chi la spunterà, con le imprese che non trovano personale e lavoratori che restano senza impiego.

Certo è che solo il 25% dei lavoratori attualmente impiegati ritiene indispensabile la presenza in ufficio tutti i giorni della settimana per essere produttivi. 

Al contrario, più della metà (55%) si sentirebbe più valorizzato e motivato se avesse la possibilità di lavorare da luoghi diversi. 

È quanto emerge dalla ricerca condotta da International Workplace Group (Iwg), fornitore a livello globale di spazi di lavoro flessibile, con brand come Spaces e Regus, condotta su 500 recruiter interni e di agenzie (prendendo un campione di riferimento nel Regno Unito a novembre 2024 realizzata da Censuswide). 

L'analisi ha evidenziato che la mancanza di flessibilità sul lavoro diventa un boomerang per le aziende, registrando un'impennata di candidature da parte di dipendenti di aziende che impongono ai loro team la presenza in un ufficio in centro città per cinque giorni alla settimana. 

Due terzi (67%) dei recruiter hanno registrato un aumento dei candidati alla ricerca di nuove posizioni a seguito del mandato da parte degli attuali datori di lavoro che richiedono di trascorrere più tempo in un ufficio centrale. Secondo lo studio le aziende che impongono la presenza in ufficio a tempo pieno stanno assistendo a una fuga di talenti senza precedenti. 

Mark Dixon, Ceo e fondatore di International Workplace Group: "Oggi la flessibilità non è più un semplice vantaggio per i dipendenti. È dimostrato che il modello ibrido aumenta la produttività della forza lavoro e la soddisfazione sul lavoro, riducendo al contempo i costi in modo significativo. Molti candidati poi non prenderanno in considerazione nuovi ruoli che richiedono lunghi spostamenti quotidiani, cercano spazi di lavoro più vicini a dove vivono, in un ambiente che permetta loro di rimanere motivati e produttivi".

La ricerca di Iwg mostra la crescente importanza del lavoro ibrido per le aziende che vogliono attrarre e trattenere i migliori talenti. Tre quarti (75%) dei recruiter hanno dichiarato di aver avuto candidati che hanno rifiutato opportunità di lavoro che non offrivano un lavoro flessibile, mentre il 72% ha affermato che le aziende che non offrono il lavoro ibrido stanno diventando meno competitive sul mercato del lavoro. Gli spazi di lavoro flessibili più vicini al luogo di residenza dei dipendenti si stanno rivelando un'opzione interessante per molti. Tre quarti (77%) dei dipendenti (secondo l'elaborazione di Iwg della ricerca tra 1.000 lavoratori che si spostano quotidianamente a settembre 2024 realizzata da Mortar Research) hanno dichiarato che un posto di lavoro più vicino a casa è un must per il loro prossimo trasferimento di lavoro, mentre i lavoratori sono quattro volte più propensi a scegliere un ufficio vicino a casa, piuttosto che in centro città. I motivi più comuni per cui non si vuole viaggiare ogni giorno verso uffici affollati e distanti dal centro città sono il costo significativo (44%) e il tempo (40%) del pendolarismo, seguiti dalla mancanza di equilibrio tra lavoro e vita privata (33%).

Un dipendente su cinque (21%) che lavora in un ufficio centrale per cinque giorni alla settimana ha dichiarato di soffrire di burnout quotidiano e, i lunghi spostamenti hanno senza dubbio un ruolo importante in questo senso. C’è anche una certa frustrazione tra i dipendenti, che lamentano una mancanza di fiducia da parte dei loro datori di lavoro. Secondo l'elaborazione di Iwg di un'altra ricerca condotta dal professor Nicholas Bloom, accademico di Stanford, le aziende che impongono la presenza in ufficio per cinque giorni potrebbero subire un aumento del 35% del tasso di abbandono dei dipendenti e si prevede che alcune organizzazioni che applicano politiche rigide, potrebbero revocare questi obblighi entro la metà del 2025 a causa dell'aumento del tasso di abbandono.

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