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8 Maggio 2015

Telecom: entro l'anno il via ai cantieri della nuova sede all'Eur

di I.L.

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Sarà forse per riscattare un periodo poco brillante, visti anche i conti in rosso del primo trimestre 2015, che Telecom Italia si sta riorientando sul mercato immobiliare. Era già nell’aria dopo l’accordo siglato con Beni Stabili Siiq, di cui la società di telecomunicazioni è il principale tenant, e se ne ha a maggior ragione conferma visto che è pronto il “Piano 10 città”, progetto di investimento da 300 mln di euro  per riqualificare una cinquantina di sedi in dieci città italiane a partire da Roma e Milano e che coinvolgerà circa 30mila dipendenti.

Questo si affianca alla rinegoziazione dei contratti di locazione che Telecom ha in essere proprio con Beni Stabili Siiq e per 2/3 in capo a fondi, all’abbandono di immobili meno funzionali, all’acquisto diretto di una decina di immobili ritenuti strategici e che al momento sono solo affittati. Infatti Telecom si avvale di 11.200 immobili di cui solo 5mila sono di proprietà, mentre gli altri sono in locazione.

Focus del progetto immobiliare di Telecom Italia è però lo sviluppo del nuovo quartier generale della società, una cittadella che dovrebbe nascere entro 12-18 mesi e vedrà il recupero di 65mila mq di edifici per oltre 5mila dipendenti.

La sede centrale, unica nel suo genere, sarà nelle torri del quartiere Eur di Roma conosciute anche come torri di Ligini – dove prima era la sede del ministero delle Finanze – che in questo modo ritroveranno la loro destinazione d’uso per uffici permettendo anche di riqualificare un’area strategica di Roma che è abbandonata da anni (in uno stato che è valso all’area il soprannome di Beirut dai romani).

Le tre torri da 17 piani, ormai ridotte a scheletri urbani – sventrate, senza tramezzi e finestre – si trovano di fonte alla Nuvola di Fuksas e all’albergo adiacente denominato la Lama, entrambi incompiuti e inservibili nonostante i vari tentativi per completare le opere e che dovevano essere abbattuti per far sorgere il nuovo progetto della “casa di vetro” di Renzo Piano. Progetto approvato dalle passate amministrazioni comunali che avevano immaginato per l’area un complesso residenziale di lusso, piano poi tramontato dopo 7 anni di rimpalli.

Come spiega Giovanni Caudo, assessore alla Trasformazione urbana per il Comune di Roma, a margine dell’incontro con Carlo De Martino, responsabile di Telecom Italia, e con Giovanni Paviera di Cdp Immobiliare: “E’ stato ufficializzato l’avvio del progetto di recupero che avrà non solo una valenza edilizia ma anche urbana. Lunedì ci sarà il primo incontro tecnico, con l’obiettivo di aprire i cantieri entro l’anno. E’ un progetto che sana una ferita e rilancia il quartiere dell’E24, cancellando un paesaggio tristemente noto per lo stato di abbandono e degrado”.

Il progetto delle, “torri Tim”, dovrebbe partire in modo abbastanza rapido, visto anche che Cdp Immobiliare, proprietaria degli immobili, ha da poco rilevato la restante quota del 50% della società veicolo Alfiere, proprietaria delle torri. Quota che ora finirebbe nel portafoglio Telecom, paritaria a quella di Cdp.

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