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1 Febbraio 2015

Smacco a EXPO: il Milan vuole lo stadio, ma al Portello

di Maurizio Cannone

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Non sono ancora pronti gli spazi espositivi e le infrastrutture di EXPO 2015 ma è già cominciata, da tempo, la corsa a trovare un utilizzo per le aree una volta terminata l’esposizione.

Prima il bando andato deserto, ora arriva un’altra brutta notizia per gli organizzatori. Il Milan vuole il nuovo stadio ma altrove, nel centro di Milano. 

“Inizia oggi un percorso di valutazioni e discussioni con le parti interessate che il Milan si augura possa portare alla realizzazione di uno degli stadi più innovativi al mondo, aperto alla città ed estremamente funzionale”. Così il club rossonero che ha risposto al bando per la riqualificazione dell’area del Portello.

Il progetto per lo stadio presentato per l’area della Fiera prevede all’interno della struttura un albergo, un liceo ad indirizzo sportivo, ristoranti, parchi giochi per bambini, percorsi nel verde realizzati sulla sommità dell’edificio, spazi espositivi per giovani artisti e altri servizi utili alla cittadinanza. Questi ultimi saranno individuati grazie al confronto con le istituzioni e con i rappresentanti del territorio. Un luogo unico al mondo, progettato anche grazie alla collaborazione del Politecnico di Milano (facoltà di Architettura) e che vuole essere vivo 7 giorni su 7, non solo nei giorni della partita. Conterrà 48.000 spettatori - spiega il club - ai quali verrà offerta una vera e propria esperienza emozionale rivolta in particolare alle famiglie, tutto con il massimo dei servizi, del confort e della sicurezza. Il team di lavoro costituito appositamente all’interno del Milan ha studiato più di 70 stadi in tutto il mondo (di cui molti non calcistici). Ha poi tradotto questa analisi adattandola al contesto italiano e milanese e ha trasferito la sintesi del proprio lavoro ai progettisti di Arup.

Arup è leader mondiale nel settore dell’ingegneria e della progettazione. Ha realizzato, tra gli altri, lo stadio del Bayern Monaco e il nuovo stadio di Pechino. Un progetto che si ispira, come filosofia (non come realizzazione architettonica), al modello inglese: stadio urbano raggiungibile con i mezzi pubblici (disincentivando il trasporto privato) e responsabilizzazione dei tifosi e dei loro comportamenti.

Sostenibilità

“Tutto il progetto - sottolinea ancora la nota del Milan - ha come filo conduttore la sostenibilità: impatto visivo sulla città. Simile più a un edificio che a uno stadio: la sua altezza non supererà da terra i 30 metri (San Siro è alto invece più di 60 metri) perché sarà realizzato scavando per una profondità di 10 metri.

Non dunque una struttura invasiva a livello paesaggistico, ma un complesso che si inserisce perfettamente all’interno della città perché vuole riprodurre proprio le linee architettoniche tipiche di Milano con portici, strutture leggere e trasparenti. No rumore: grazie alle nuove tecnologie, ai materiali fonoassorbenti e alla copertura mobile saranno azzerati i rumori che verranno percepiti all’esterno.

No traffico: come detto, pur prevedendo le infrastrutture di viabilità atte a sostenere la realizzazione, sarà fortemente incentivato il trasporto pubblico. Allo stadio, come accade in Inghilterra, si arriverà soprattutto con i mezzi pubblici (in particolare con le nuove fermate della Metropolitana). Più verde: all’interno dell’edificio, nella sua parte superiore, sono previsti percorsi immersi nel verde aperti ai cittadini durante tutto l’anno. No degrado e maggiore sicurezza: sempre in linea con il modello inglese il tifoso sarà, oltre che controllato, anche responsabilizzato. Meno tornelli all’ingresso e meno barriere tra pubblico e giocatori, ma tolleranza zero per chi tiene comportamenti irrispettosi fuori e dentro l’edificio. Nuovi posti di lavoro: si calcola che saranno creati circa 1.000 posti di lavoro per la realizzazione dello stadio e circa 500 saranno le persone assunte una volta ultimato il progetto. Sostenibilità finanziaria: il progetto, di assoluta avanguardia, ha già trovato numerose aziende interessate a diventare partner del Milan in questa iniziativa.

Aumento valore degli immobili già esistenti in zona: la riqualificazione dell’area e la qualità dei servizi presente in questa struttura certamente contribuiranno ad elevare il valore degli insediamenti residenziali già esistenti nella zona. Nessuna speculazione: ultima e importante precisazione: talvolta associata alla notizia della costruzione di un nuovo stadio, trovano spazio, speso in maniera inesatta, ipotesi di speculazioni edilizie. Va sottolineato che, in questo caso, il progetto non prevede strutture residenziali. In conclusione, il Milan, evidenzia il club, "sceglie di puntare sulla realizzazione di uno stadio urbano. Il Portello è certamente la zona di maggiore interesse per il club, ma non si escludono anche altre aree che sono attualmente alla studio. L’obiettivo è, in ogni caso, quello di inaugurare la nuova struttura per la stagione 2018/19”.

San Siro

“Il Club di via Aldo Rossi, grazie al decisivo sostegno del Comune di Milano e in vista della finale di Champions League, prosegue comunque nel suo impegno per il miglioramento di San Siro - conclude il comunicato del club: sono previsti ristoranti, un nuovo store, un nuovo museo, nuovi sky lounge, il rifacimento dei servizi igienici, nuovi e più confortevoli seggiolini per assistere alla partita, sale hospitality al primo anello arancio e la realizzazione di nuovi posti a bordo campo dove seguire la partita a contatto con i giocatori”.

Il Comune di Milano

“È sempre positivo che si facciano nuovi progetti per Milano, In questo caso è una spinta verso il futuro e per lo sport - commenta il vicesindaco di Milano, Ada Lucia De Cesaris. Prendiamo atto della manifestazione d’interesse dell’AC Milan per l’area del Portello. Attendiamo la fine della procedura - ha aggiunto - per conoscere le condizioni della proposta e fare tutte le valutazioni necessarie”.

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