La Commissione Finanze e Tesoro del Senato ha approvato la normativa che modifica l’istituto del prestito vitalizio ipotecario, già introdotto nel 2005 ma mai decollato a causa di una regolamentazione in alcuni punti lacunosa, costi fiscali eccessivi e relativa complessità dello strumento.
La nuova legge, che raccoglie le indicazioni delle associazioni dei consumatori e dell'Abi colmando così le lacune della normativa precedente, diventa quindi una valida alternativa alla nuda proprietà per gli over 60 proprietari di immobili.
Si tratta infatti di uno strumento flessibile grazie al quale chi ottiene il finanziamento bancario mantiene la proprietà dell'immobile dando l’ipoteca sulla casa, riuscendo così a garantirsi comunque una fonte di liquidità per fronteggiare le maggiori spese.
Il prestito prevede anche la possibilità di restituzione rateale o in un’unica soluzione, o eventualmente di lasciare agli eredi la scelta di rimborsarlo o di vendere l'abitazione trattenendo la differenza.
Il rimborso totale del prestito in un’unica soluzione può avvenire per cause quali: la morte del proprietario, il trasferimento della proprietà o altri diritti sull’immobile dato in garanzia, il compimento di atti che ne riducano il valore in modo significativo.
In tal modo durante il periodo di finanziamento non possono essere alterate le condizioni iniziali dell’immobile, che erano alla base della concessione del prestito; aspetto che potrebbe ledere il diritto e la capacità della banca a vendere l’immobile.
“Il prestito vitalizio ipotecario, nella sua nuova formulazione, si presenta sicuramente come una possibilità concreta per molti italiani - spiega Mauro Maria Marino, presidente della Commissione - .
Uno strumento che può sostenere in modo non indifferente quella larga fetta di pensionati che, pur avendo beni immobili, soffrono una carenza di liquidità a causa delle basse pensioni”.
