Ultime notizie

18 Novembre 2019

Nel 2018 dal Vaticano 9 milioni Imu, 4,4 acconto 2019

di G.I.

Condividi:
Facebook
Linkedin
Twitter
Whatsapp
16x9
Angle Left
Angle Right
ADV 970x90

Torna la vicenda dell'Imu sugli immobili della Chiesa con un emendamento alla manovra. E' uno dei cavalli di battaglia di Elio Lannutti, oggi M5s ma già evocata dallo stesso senatore sette anni fa quando era di Italia dei Valori, e comunque riproposta a più riprese anche da altri partiti.

"Tutte le associazioni o società legate alla religione cattolica e le congregazioni religiose che fanno capo alla religione cattolica che non hanno pagato l'Imu tra il 2006 e il 2011 sono tenute ad autocertificare i propri bilanci relativi a quegli anni e ad autocertificare l'indirizzo d'uso degli immobili di loro proprietà e di quelli utilizzati per le proprie attività. Sulla base dell'autocertificazione presentata dalle suddette associazioni o società i Comuni riscuotono l'Imu per gli anni che vanno dal 2006 al 2011". E' quanto si legge nell'emendamento alla manovra firmato dal senatore pentastellato Elio Lannutti. Viene anche chiesto alla Chiesa cattolica di pagare l'Imu sui suoi immobili adibiti a bar, ristoranti, alberghi e anche sugli ospedali. 

Se andiamo a guardare gli ultimi dati, il solo Vaticano ha versato lo scorso anno 9 milioni per l'imposta dovuta sui suoi immobili al Comune di Roma. L'emendamento M5s alla manovra chiede che la Chiesa paghi l'imposta sulle sue attività commerciali, indicando anche l'esigenza del recupero di arretrati dal 2006 al 2011. Lannutti parla anche in questo caso di Imu ma forse pensando all'Ici perchè in quegli anni ai quali fa riferimento l'imposta municipale propria non esisteva. Per gli immobili commerciali della Chiesa l'Imu, introdotta dal governo Monti, era entrata in vigore nel 2013 (per l'anno di imposta 2012). Faceva invece correttamente riferimento all'Ici la sentenza della Corte di Giustizia europea di un anno fa che invitava lo Stato italiano a riscuotere quanto non versato.

Intanto l'Apsa, l'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, l'ente che gestisce gli immobili del Vaticano, ha reso noto quanto versato nell'ultimo anno. Nel 2018 - secondo quanto riferito dallo stesso presidente, monsignor Nunzio Galantino - l'Apsa ha pagato di Imu 9 milioni 228mila euro e 30 centesimi. A questa cifra occorre aggiungere quanto versato per gli immobili di Propaganda Fide, della Cei, del Vicariato. Ma ogni singola parrocchia o realtà ecclesiastica, se ha una attività commerciale è tenuta a pagare l'imposta al Comune di riferimento.

Sempre tornando ai dati resi noti di recente da monsignor Galantino, nel primo semestre del 2019 l'Apsa a versato Imu,a titolo di acconto per 4 milioni e 434mila euro. Tornando alla sentenza della Corte di Giustizia europea di un anno fa, il calcolo che si faceva delle imposte non versate nel passato, era tra i 4 e i 5 miliardi di euro.

"Una cifra irrealistica" invece secondo la Conferenza episcopale italiana. I giudici di Lussemburgo avevano annullato la sentenza del Tribunale Ue e, di conseguenza, anche la decisione della Commissione Ue che stabiliva l'impossibilità da parte dello Stato italiano di procedere al recupero di quegli 'aiuti fiscali'. Ma le verifiche con il governo italiano non hanno ancora portato ad una conclusione. 

7x10

È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi