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21 Settembre 2014

Codacons in confusione: sulla prima casa Tasi meno cara di Imu

di M.C.

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Grande confusione su quanto costerà agli italiani la Tasi rispetto alla vecchia Imu. E ognuno dice la sua in libertà contribuendo alla più completa confusione.

Ora è il turno del Codacons che ritiene la Tasi meno cara del 29% rispetto alla precedente Imu, almeno per le prime case. Però precisa che solo dopo il 16 ottobre sarà possibile affermare con certezza i valori reali.

Non si capisce allora perché l’associazione dei consumatori non si sia trattenuta fino a quella data per dire la sua. Ma ci sarà sicuramente un motivo di utilità sociale dietro a questa presa di posizione preventiva, che sfugge solo a chi potrebbe pensare che tutto si fa per essere ripresi dai media.

Per il momento il Codacons, senza tema di smentita afferma che è “una tassa è sbagliata perché penalizza le famiglie a reddito medio-basso e le abitazioni con rendita modesta”.
E precisa che sulla base del gettito proveniente dai 2.178 Comuni che hanno deliberato l'aliquota e incassato i versamenti con la rata del 16 giugno, la Tasi sulla prima casa determinerà entrate per lo Stato pari a 1,2 miliardi di euro, contro un gettito di 1,6 miliardi di euro registrato grazie all'Imu nel 2012. Questo significa che, sulla prima casa, la Tasi risulterebbe meno cara dell'Imu del 29%. 

“Ma il dato non deve trarre in inganno - avvisa il Codacons.
Nel passaggio dall'Imu 2012 alla Tasi 2014, infatti, i comuni che hanno deliberato le aliquote Tasi registrano una diminuzione del numero di contribuenti per l'abitazione principale pari a 1,2 milioni, grazie all'introduzione da parte di alcuni comuni di esenzioni sulla prima casa, nell'esercizio della potestà impositiva. Per conoscere gli effetti reali della Tasi sulle tasche delle famiglie occorrerà attendere il 16 ottobre - spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. Ciò che è certo, è che la tassa sui servizi indivisibili è una tassa sbagliata e iniqua perché, per effetto delle minori detrazioni, inciderà in modo più pesante sulle famiglie a reddito medio-basso rispetto a quelle con reddito elevato, e chi possiede una abitazione con rendita catastale modesta si troverà a pagare di più rispetto all'Imu, mentre chi è proprietario di un immobile di prestigio sarà avvantaggiato dalla Tasi rispetto alla vecchia imposta”. 

Tutto questo il 16 ottobre potrebbe essere smentito, ma intanto si sono portati avanti.
 
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