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4 Maggio 2018

Cresme: Lombardia motore dell'edilizia italiana

di J.B.

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La Lombardia è l’unica Regione italiana - oltre al Trentino - che nello scenario elaborato del Cresme vedrà crescere la popolazione nei prossimi anni. Tra il 2001 ed il 2016 gli abitanti sono cresciuti di oltre 985mila unità, passando da 9,033 a 10,019 milioni di residenti. Questa crescita continuerà anche nei prossimi venti anni quando la Lombardia potrà contare tra i 10,284 e i 10,722 milioni di abitanti.

Sono questi alcuni dei dati della ricerca sulla situazione economica della Regione, commissionata al Cresme dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori presentata a Milano nel corso della tredicesima tappa di avvicinamento al Congresso Nazionale in programma a Roma dal 5 al 7 luglio prossimi.

I dati che riguardano la Lombardia confluiranno in una ricerca sullo stato dei territori del nostro Paese che sarà presentata proprio nel corso dell’assise di luglio dalla quale saranno lanciate le proposte degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori italiani sul futuro dell’abitare, delle città e dei territori, indicando un paradigma della qualità della vita urbana.

In Lombardia, non solo la popolazione ma tutti i settori dell’economia sono in crescita e il mercato del lavoro recupera il gap pre-crisi e la regione si conferma motore trainante dell’economia nazionale. Il PIl regionale è tornato a crescere dal 2014; nel 2016, in base ai dati ufficiali, è cresciuto dell’1,2%, più dell’economia nazionale e secondo le stime per il 2017 e il 2018 dovrebbe rafforzare la crescita, con un tasso di poco inferiore al 2%.

La solidità dell’economia trova riscontro in un mercato del lavoro che dal 2012 segna continui aumenti del numero di occupati, sebbene con differenziazioni settoriali. Nel 2016 i servizi trainano la crescita, l’industria manifatturiera contribuisce debolmente, le costruzioni ristagnano per il secondo anno consecutivo, mentre l’agricoltura annulla il forte recupero del biennio precedente.

Il tasso di disoccupazione in regione è cresciuto fino al 2014, raggiungendo il livello massimo, iniziando a ridursi dal 2015 e attestandosi nel 2017 sul 6,4%, quasi la metà della media nazionale. Il tasso di disoccupazione giovanile è cresciuto invece fino al 2015, quando ha raggiunto il 32,3%, mentre la media nazionale superava il 40%, per scendere velocemente e drasticamente al 22,9% nel 2017, più di dieci punti percentuali inferiore alla media nazionale.

Sul fronte del turismo con oltre 15 milioni di arrivi nel 2016, la Lombardia è la seconda regione in Italia per domanda turistica, dopo il Veneto, ma in termini di presenze risulta superata, oltre che dal Veneto, da Trentino Alto Adige, Toscana ed Emilia Romagna.

Passando alle costruzioni, il valore della produzione in Lombardia è pari nel 2017 a 23,4 miliardi di euro, pari a più del 18% del totale nazionale. La stima degli investimenti delinea l’avvio di una fase di ripresa dal 2016, ma con margini di incertezza e differenziazioni settoriali, soprattutto con un livello di investimenti che rimane ancora inferiore rispetto alla fase di massima espansione del ciclo immobiliare, nonché di avvio di grandi opere infrastrutturali, del calibro della Pedemontana Lombarda, della BreBeMi, delle tratte AV/AC Milano-Bologna. Novara-Milano, Milano-Venezia. La stima di una fase di moderata ripresa si basa sulla dinamica brillante del mercato immobiliare che, grazie anche agli incentivi fiscali e a un credito all’acquisto di abitazioni in forte crescita fino al 2016 e stabile su livelli alti nel 2017, sostiene la domanda di rinnovo. Ma anche sulla scommessa relativa alla crescita degli investimenti infrastrutturali che sconta l’incognita delle condizioni finanziarie nonché dei tempi di adattamento alle novità regolamentari e di finanza pubblica che si trovano a fronteggiare le amministrazioni pubbliche.

Segnali positivi, infine, provengono anche dal quadro dei bandi di gara per opere pubbliche. L’analisi dei dati mette in mostra, infatti, l’avvio di una fase espansiva in atto dal 2014 e che proprio nel 2017 segna un importante consolidamento. Nel 2017 il mercato regionale è quantificato in poco meno di 3.900 gare e 4,3 miliardi, quantità in crescita rispettivamente del 21% e 32% rispetto al 2016.

L’ultima tappa del percorso di avvicinamento al Congresso Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori italiani è prevista il prossimo 15 maggio ad Assisi.

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