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4 Ottobre 2017

Confedilizia sui dati Istat: quanto in basso dobbiamo arrivare?

di Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia

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Dall'Istat giunge il periodico memo sulla crisi dell'immobiliare. Secondo l'Istituto di statistica, i prezzi delle abitazioni esistenti continuano a scendere: -0,3% nel secondo trimestre 2017 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e -20% rispetto al 2010.

 

La realtà è però ancora più grave, considerato che in molti casi la riduzione dei prezzi - e, quindi, dei frutti del risparmio delle famiglie - è molto più marcata e, inoltre, che l'Istat non può rilevare i dati dei tantissimi immobili che non hanno più mercato e, di conseguenza, nessun valore.

 

L'immobiliare - dobbiamo ribadirlo - è l'unico settore che non accenna a riprendersi. E la ragione principale risiede in una fiscalità esasperata che ha generato quello che l'Istat definisce il "notevole calo registrato tra il 2012 e il 2016" (iniziato, guarda caso, non appena introdotta l'Imu, che ha quasi triplicato l'imposizione patrimoniale sugli immobili).

 

È urgente intervenire con misure che siano in grado di rappresentare un segnale di fiducia per il comparto. E la legge di bilancio in preparazione è la sede giusta per iniziare a farlo.

 

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È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi