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29 Settembre 2015

Bankitalia a Renzi: Lo stop alle tasse sulla casa non serve se non è permanente

di C.G.

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I tagli sulla tassazione legata alla prima casa di proprietà – promessa e ribadita a più riprese dl premier Renzi e dal suo Governo - sono stati al centro dell'intervento di questa mattina in Senato del vice direttore generale della Banca d'Italia, Luigi Federico Signorini.

“L'effetto dell'eliminazione - ha detto chiaro e tondo Signorini, durante l'audizione sulla Nota di aggiornamento al Def (Documento di economia e finanza) - dipende dalla misura in cui essa sarà percepita come permanente, dal suo impatto sull'efficienza del sistema della finanza locale e sui servizi erogati dagli enti locali, dal miglioramento del clima di fiducia nelle prospettive future dell'economia che potrebbe essere indotto dall'aumento della spesa delle famiglie".

Dopo cinque interventi sulla tassazione della casa negli ultimi sette anni - tanti ne ha contati e ricordati Signorini - anche via Nazionale prende le distanze dalla politica economica dei governi pecedenti a quello Renzi: "Le frequenti modifiche alla fiscalità immobiliare degli ultimi anni potrebbero indurre le famiglie a non reputare lo sgravio ora programmato come permanente, limitando significativamente gli effetti della misura sulle scelte di consumo".

"I consumi delle famiglie - ha spiegato ancora Signorini - potrebbero beneficiare di tale sgravio in via diretta, grazie all'incremento del reddito disponibile e, in via indiretta, per 'l'effetto ricchezza' dovuto all'eventuale incremento delle quotazioni immobiliari.

L'evidenza empirica suggerisce peraltro che i consumi direttamente influenzati dallo sgravio potrebbero essere circoscritti alle famiglie soggette a vincoli di liquidità".

Il vicedirettore di Bankitalia ha fatto un accenno anche “alla tassazione degli immobili molto diffusa nel mondo e in Europa" per "il collegamento fra valore degli immobili e politiche pubbliche locali per la relativa stabilità del gettito e per le limitate possibilità di evasione".

"L'Italia è attualmente in linea con la media degli altri paesi Ue - ha aggiunto -.

Le abitazioni principali sono soggette a tassazione in tutti i principali paesi, in particolare in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna", rispondendo così in modo implicito alle parole arrivate ieri dalla Commissione Europea, che suggeriva al'Italia un taglio delle tasse sul lavoro, piuttosto che sugli immobili, dove secondo Bruxelles ci sarebbero ancora margini di manovra per incrementare il gettito fiscale.

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