Ultime notizie

3 Marzo 2015

A New York giù le chiese per far spazio a condomini di lusso

di C.G.

Condividi:
Facebook
Linkedin
Twitter
Whatsapp
16x9
Angle Left
Angle Right
ADV 970x90

Non è un fenomeno che riguarda solo la Grande Mela, ma anche anche in altre metropoli - vedi Hong Kong - dove il mercato immobiliare sta surriscaldando domanda e prezzi.

Sta di fatto che per far posto a nuovi e più remunerativi progetti di sviluppo, molti luoghi di culto rischiano la demolizione, o lo so già stati, per far posto a condomini di lusso.

Decisiva la decisione dell'arcidiocesi di New York che - a causa dei costi sempre più alti, la mancanza di preti e una diminuzione nel numero di fedeli - ha annunciato l'intenzione di fondere alcune parrocchie e chiudere alcune chiese entro l'anno, lasciando così campo libero agli immobiliaristi, che non se lo sono fatti ripetere due volte.

E' successo a St. Vincent de Paul a Williamsburg, a Brooklyn, chiesa stata venduta per 13,8 milioni di dollari per diventare un complesso di 40 appartamenti.

Stessa sorte a Mary Help of Christians, nell'East Village.

Presto toccherà a Nostra Signora di Vilnius, situata all' ingresso dell'Holland Tunnel (che collega New York al New Jersey), a Lower Manhattan, che dopo esser stata venduta per 13 milioni di dollari sarà trasformata in un condominio di 18 piani.

A rischio c'è Our Lady of Peace nell'Upper east side, costruita nel 1866 dalla comunità italo-americana: la struttura corre il rischio di essere demolita, anche se si trova in un quartiere storico e la facciata è protetta da vincoli di tutela architettonici.

Lì a due passi c'è un'altra chiesa a rischio: St. Thomas More, nota alle cronache perchè frequentata da Jacqueline Kennedy Onassis e dove si è svolto il memorial in ricordo di John F. Kennedy Jr. 

7x10

È online il nuovo numero di REview. Questa settimana:   Student Housing: accordo per 800 nuovi