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6 Maggio 2019

Risanamento presenta i conti del Q1 2019

di G.I.

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Risanamento ha chiuso il primo trimestre del 2019 con una perdita di 5 milioni di euro, in miglioramento rispetto alla perdita di 6,3 milioni dei primi tre mesi del 2018. Il patrimonio netto si attesta a 137,5 milioni contro i 142,5 milioni di euro del 31 dicembre 2018 e i 161,3 milioni di euro al 31 marzo 2018 mentre la posizione finanziaria netta pari a circa 671 milioni di euro (negativa) risulta sostanzialmente in linea con quanto rilevato al 31 dicembre 2018 (664 milioni di euro negativi) e in leggero peggioramento rispetto al 31 marzo 2018 (635 milioni di euro negativi).

La posizione finanziaria netta include 222,7 milioni di euro di passività correlate ad attività destinate alla vendita (complesso Sky). Per quanto concerne l'evoluzione prevedibile della gestione l'attività di Risanamento Spa e del Gruppo per l'anno 2019, in continuità con il precedente esercizio, sarà rivolta alla valorizzazione delle proprietà di immobili 'trading' presenti in portafoglio e si focalizzerà principalmente nello sviluppo della iniziativa immobiliare di Milano Santa Giulia.

A tal riguardo risultano prioritarie le attività connesse alla esecuzione degli accordi sottoscritti in data primo novembre 2017 con Lendlease con particolare riguardo alle tematiche che attengono all'avveramento delle condizioni sospensive. Si segnala che sono proseguite le attività riguardanti la candidatura della città di Milano alle Olimpiadi invernali 2026, per le quali è stato proposto che l'Arena di Milano Santa Giulia, battezzata per l'occasione 'Pala Italia', ospiti le gare di hockey su ghiaccio.

Considerato che allo stato la principale fonte di reddito prospettica risulta essere l'iniziativa di sviluppo Milano Santa Giulia - come peraltro confermato dagli accordi sottoscritti con Lendlease - è verosimile che i risultati economici consolidati dovranno essere valutati in un'ottica di medio/lungo periodo in quanto gli investimenti sostenuti sono destinati a dar luogo a ritorni non immediati in termini sia economici che finanziari e ciò a discapito dei primi esercizi ed in particolare del 2019 che, in assenza di eventi straordinari e al netto degli effetti delle eventuali cessioni, risulterà di segno negativo ma in miglioramento rispetto al dato evidenziato nell'esercizio 2018.

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