Le banche non devono abbassare la guardia, nonostante il miglioramento dell'economia; devono migliorare i loro sistemi di valutazione dei rischi ed evitare di basarsi su presupposti che appaiono troppo ottimisti per quanto riguarda la crescita del credito e le svalutazioni degli Npl. A dirlo è Edouard Fernandez-Bollo, membro del consiglio di vigilanza Bce, al congresso sui covered bond organizzato da Euromoney e dalla Bce.
Fernandez-Bollo, per quanto riguarda i meccanismi di gestione del rischio, ha sottolineato come al momento vi sia a livello europeo un'esposizione significativa delle banche a settori particolarmente colpiti dalla pandemia come il turismo e l'ospitalità. I sistemi di valutazione del rischio tengono conto della performance dell'ultimo decennio anziché dell'ultimo biennio e si stanno dunque esponendo a un rischio di under-rating dei rischi di credito proprio nei settori più colpiti dalla crisi. Questo potrebbe rivelarsi un grosso problema quando le misure di supporto dei governi a questi settori verranno ritirati.
Infine, il membro del consiglio di vigilanza Bce ha sottolineato il rischio che alcuni dei presupposti su cui si basano ora le banche siano troppo ottimisti. In particolare, le banche prevedono sì un aumento della redditività ma solo per tornare ai livelli pre-covid. Nel 2023, secondo Fernandez-Bollo, il rapporto costi-ricavi sarà ancora superiore al 60% per oltre la metà delle banche di importanza sistemica.
Inoltre, appaiono troppo ottimiste le attese sulle svalutazioni considerato che gli istituti non si attendono un deterioramento della qualità degli asset a seguito della pandemia e appaiono troppo elevate le proiezioni sulla crescita dei prestiti, per compensare le proiezioni più conservative sui guadagni dallo spread. Alcune proiezioni macro non appaiono in linea con il consensus o con i recenti sviluppi.
