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11 Luglio 2025
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Dal ciclo di audizioni svolte alla Camera sulle proposte di unificazione dell'Imu e della Tasi è emersa la generale richiesta di ridurre il livello di tassazione sugli immobili e di superare alcune palesi iniquità. Ad affermarlo con forza, dopo Confedilizia, sono state in particolare le cinque organizzazioni delle piccole e medie imprese riunite in Rete Imprese Italia: Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casartigiani.
Oltre a sollecitare il superamento dei moltiplicatori Monti, nella sua audizione della scorsa settimana Confedilizia aveva indicato alcune priorità: il mantenimento di una componente legata ai servizi, ritenuto indispensabile anche dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti (è stato lo stesso sottosegretario al Mef Bitonci a dire che la nuova Imu 'deve essere una tassa sui servizi'); l'eliminazione della tassazione degli immobili inagibili o inabitabili e di quelli sfitti (il Vicepremier Salvini aveva preannunciato questa misura almeno per i negozi), che in qualche caso scontano anche l'Irpef (per quelli occupati abusivamente, invece, la giurisprudenza ha già iniziato a sancire la non tassabilità); il superamento della discriminazione delle abitazioni di categoria catastale A/1, A/8 e A/9; un ampliamento delle ipotesi di deducibilità dalle imposte sui redditi. Naturalmente, qualsiasi riduzione del carico fiscale deve essere stabilita per legge e non lasciata alla buona volontà dei Comuni. Altrimenti, siamo da capo...
È online il nuovo numero di REview. Questa settimana: JLL: Data Center e AI piacciono agli istituzionali; Dentons,
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