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22 Febbraio 2018

Osservatorio Ance Nazionale: netto calo dei lavori pubblici nel 2017

di J.B.

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A causa dell'inefficienza della pubblica amministrazione, nel 2017 il settore dei lavori pubblici registra un calo del 3% rispetto all’anno precedente.

Questo il dato che emerge emerge dall'Osservatorio congiunturale Ance Nazionale sull'industria delle costruzioni, secondo cui la performance peggiore è quella dei Comuni, che nello scorso anno hanno ridotto la spesa per investimenti in opere pubbliche di circa 800 milioni di euro (-7,4% rispetto all'anno precedente). Si tratta di risultati fortemente negativi che fanno segnare il livello più basso dall'inizio della crisi.

Secondo lo studio, ad annullare gli obiettivi prefissati dalla politica economica sono state le inefficienti procedure di spesa dell'amministrazione pubblica che, nel complesso, hanno portato nell'ultimo biennio ad una perdita di 6 miliardi di investimenti aggiuntivi. La clausola europea per gli investimenti, che avrebbe dovuto determinare un aumento degli stessi di circa 5 miliardi nel 2016, ha provocato invece una riduzione di 2 miliardi.

A livello di sistema Paese, il rapporto rileva come il Pil degli stati europei sia cresciuto nel quarto trimestre 2017 in media del 2,4%, contro l'1,6% di quello nazionale. In Italia, lo scorso anno gli investimenti in costruzioni sono stati pressoché fermi (-0,1%), un crollo senza il quale l'economia italiana sarebbe potuta crescere annualmente di circa mezzo punto di Pil. In 10 anni di crisi economica, il settore dei lavori pubblici è stato colpito duramente determinando un gap di investimenti in infrastrutture pari a 60 miliardi di euro.

Per il 2018 le previsioni dell'Ance Nazionale parlano di una crescita del 2,4% degli investimenti totali in costruzione.

Ance Nazionale prevede una crescita del 2,8% degli investimenti in nuove abitazioni e dell'1,3% in opere di riqualificazione, sottolineando però che maggiori effetti positivi si sarebbero potuti ottenere con l'approvazione di misure fiscali orientate alla rigenerazione urbana. Inoltre, la crescita dell'edilizia non residenziale privata è prevista attorno al 3,7%.

Sul fronte delle opere pubbliche, l'associazione si aspetta una crescita degli investimenti del 2,5%, sottolineando che il risultato tiene conto degli stanziamenti messi in campo dal Governo, dall'avvio della ricostruzione delle zone terremotate e dall'approvazione, a fine 2017, del contratto di programma Anas.

Il risultato, conclude lo studio, sarà possibile da ottenere solo se si supereranno gli ostacoli ai meccanismi di spesa della Pubblica Amministrazione.

Gabriele Buia, presidente dell'Ance Nazionale: “Sono due anni che chiediamo di mettere mano al codice degli appalti. Non vogliamo prendere il codice e metterlo nel cestino, vogliamo però che il prossimo legislatore ci ascolti e che ad un tavolo comune si discuta delle cose che non vanno per trovare delle soluzioni. Su un altro fronte, un ulteriore passo da fare sarà quello di "rimuovere lo split payment sull'Iva”.

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