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7 Novembre 2014

I capitali internazionali sbarcano di nuovo in Europa

di A.P.

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Nei prossimi 12 mesi oltre i tre quarti degli investitori sparsi tra Europa, Medio Oriente e Africa (per l'esattezza il 78%, contro il 61% dell’anno scorso) aumenteranno il volume i investimenti immobiliari in quell'area che gli addetti ai lavori riassumono anche con la sigla Emea.

Lo stesso orientamento è condiviso, a livello internazionale, dal 67% degli investitori extra Emea.

Il 30% di investitori provenienti dall’Asia e il 28% dagli Stati Uniti hanno infatti dichiarato interesse a chiudere operazioni nell’area.


Record per i canadesi: il 71% degli intervistati prevede infatti di investire nella regione nei prossimi 12 mesi.

Queste le indicazioni più importanti che arrivano dall'indagine Global Investor Sentiment 2015 condotta da Colliers International.

Il basso livello dei tassi di interesse nell'area – spiega Richard Divall, responsabile Cross Border Capital Markets Emea di Colliers International - ha accresciuto l’attrattiva per gli immobili della regione presso gli investitori internazionali.

I player europei, in particolare, dimostrano di essere molto competitivi in mercati chiave, in cui il capitale asiatico e nordamericano ha dominato negli ultimi anni, e nel corso del 2015 si espanderanno sia nei paesi d'origine che oltre confine”.

“Monitorando il capitale in ingresso – aggiunge – emerge che il capitale asiatico ora non è più concentrato solo sulla città di Londra, ma anche su altre grandi città d'Europa, fra cui Monaco di Baviera, Francoforte, Parigi, Madrid e Roma”.

“Il volume complessivo degli investimenti – conclude - si è posizionato intorno ai 128 miliardi di euro nel terzo trimestre 2014, fino al 5% in più rispetto allo stesso periodo del 2013.

Ci aspettiamo un quarto trimestre 2014 forte e che i volumi di investimento continuino a crescere nel corso del prossimo 2015."


Il sondaggio mette in luce anche altri aspetti chiave.

Come ad esempio il 66% degli investitori in Europa, Medio Oriente e Africa manifesta una maggiore 
propensione al rischio finalizzata all’ottenimento di migliori rendimenti; l'anno scorso lamaggioranza di essi dimostrava minore propensione, con solo il 33% di investitori disposti ad assumersi un rischio maggiore.

Nella loro regione d'origine gli investitori Emea guarderanno, oltre a Londra, soprattutto alle 6 grandi città della Germania, con Berlino in testa ad attrarre la gran parte degli investimenti (il 22%), così come Parigi (16%) e Madrid (10%). Cresce anche il numero di investitori dell’area Emea in espansione negli Stati Uniti, in particolare nella città di New York (18%), in zona Asia-Pacifico, Cina e Australia.

I centri commerciali diventano sempre più appetibili per gli investitori, ponendosi in forte competizione con gli uffici. Una delle ragioni è la dimensione dell’investimento in questo settore, che consente aigrandi fondi istituzionali, con un minimo di spesa, di ottenere il livello di esposizione finanziaria desiderato e un ritorno sul debito in grado di finanziare le operazioni. La chiave di successo, per operazioni di questo tipo, è quella di operare in partnership conun forte player locale.

Nel corso del 2015 il ricorso al credito giocherà un ruolo fondamentale nel mercato degli investimenti immobiliari, come condiviso dai destinatari dell’indagine: in particolare gli investitori mediorientali ricorreranno alla leva finanziaria per i loro investimenti (il 72%, contro il 59% dello scorso anno). 

Nonostante questo, la percezione di alcuni operatori sull’andamento degli investimenti in Europa è meno positiva a causa dell’incertezza politica risultante, principalmente, dai recenti sviluppi in Ucraina e Russia. Il 52% degli investitori prevede un peggioramento del mercato immobiliare in questa zona, nonostante il vivo interesse che permane per i restanti territori della comunità europea e l’elevato volume di investimenti in Polonia e Repubblica Ceca. Altri mercati, come l’Ungheria, la Romania e la Serbia, mettono in conto di superare i livelli di investimento del 2013.

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