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21 Febbraio 2017

Finnat: indagato Giampietro Nattino

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Dal Corriere della Sera:


Avrebbe usato lo schermo dell’Apsa, l’ente che amministra il patrimonio del Vaticano, per operare in modo occulto in Borsa dissimulando così la compravendita di azioni della sua stessa banca. Giampietro Nattino, presidente della Finnat, referente della finanza cattolica a Roma, è indagato per manipolazione del mercato e ostacolo alle funzioni di vigilanza. Martedì mattina i finanzieri del Nucleo valutario, per ordine del gip Antonella Minunni, gli hanno sequestrato beni mobili, immobili e azioni del valore di 2,5 milioni.

Le accuse
Secondo la ricostruzione del pm Stefano Rocco Fava, che coordina l’inchiesta, Nattino avrebbe usato due depositi allo Ior e all’Apsa per comprare e vendere “a più riprese” titoli della Finnat “con modalità ritenute ingannevoli, artificiose e idonee ad alterare sensibilmente il prezzo del titolo sul mercato”: il banchiere avrebbe “fittiziamente attribuito le transazioni all’Apsa” con l’aiuto dei due dirigenti che nel 2011 ne erano alla guida, oggi anche loro indagati. In parallelo, Nattino avrebbe comunicato alla Borsa e alla Consob “dati non corrispondenti al vero, affermando di aver acquistato dall’Apsa azioni della Finnat laddove tali titoli risultavano già propri”.

Gli 007 del Vaticano
L’indagine è stata avviata in seguito a una segnalazione dell’Autorità di informazione finanziaria (Aif) della Santa Sede, l’istituzione anti-riciclaggio voluta da Benedetto XVI analoga a quella della Banca d’Italia. Proprio in coincidenza con l’introduzione di queste norme, nel 2011, Nattino ha chiuso i suoi depositi Oltretevere. I primi documenti ritenuti utili all’inchiesta sono stati acquisiti a dicembre 2015 in seguito a una rogatoria del Vaticano. Ma a rivelare i retroscena dei rapporti tra il banchiere e le gerarchie ecclesiastiche è stato monsignor Nunzio Scarano, ex funzionario dell’Apsa, poi finito sotto inchiesta per riciclaggio.

Questo il comunicato stampa diffuso nel pomeriggio da Giampietro Nattino, ndr:

Con riferimento al sequestro preventivo oggi effettuato dalla Guardia di Finanza, con la piena collaborazione delle parti interessate, Giampietro Nattino, nel precisare che si tratta di un provvedimento che lo interessa personalmente e non riguarda Banca Finnat, evidenzia che esso è relativo alle medesime vicende già emerse in passato e sulle quali valgono conseguentemente le posizioni già assunte a suo tempo.

Ribadisce inoltre la propria totale collaborazione con gli organi preposti, confidando nella rapida e positiva conclusione della vicenda.

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